LE NOTIZIE DAL CONSIGLIO REGIONALE
ANDREA FORA LA FAMIGLIA - “Era il 7 agosto del 2020 quando presentai il primo disegno di legge sulla famiglia, la natalità e il welfare aziendale. Qualche mese dopo Paola Fioroni e i colleghi della Lega presentarono una proposta di legge che andava in gran parte nella stessa identica direzione. Un anno e mezzo fa rivolsi un appello alla presidente Donatella Tesei, a cui rispose positivamente, invitandola a lavorare per arrivare ad approvare la legge sulla famiglia prima della fine della legislatura”. Lo dichiara il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico). “Dopo cinque anni, tantissime riunioni e audizioni sulla natalità e la famiglia, ieri pomeriggio - rimarca Fora - finalmente in commissione consiliare abbiamo approvato la nuova legge sulla famiglia. Abbiamo lavorato sul testo della collega Fioroni che è stato emendato per recepire tutte le misure adottate in questi anni: oltre 30 milioni di euro. E’ stato fatto un ottimo lavoro e sono orgoglioso di aver contribuito a questa legge che andrà al Consiglio regionale del 17 settembre prossimo. Auspico che al di là delle strumentalizzazioni e dei posizionamenti, su questo testo possa registrarsi una larghissima maggioranza perché è davvero una legge attesa da tanta parte dei cittadini umbri. Non possiamo - conclude - sempre parlare di allarme demografico e fare convegni sulla denatalità e poi non approvare norme, certamente perfettibili, ma che vanno nella direzione giusta: sostenere famiglie e natalità, senza issare vessilli ideologici”.
OMPHALOS FAMIGLIA - L’associazione, che aveva già partecipato nel gennaio 2023 alle audizioni in III Commissione, si era già espressa sulle evidenti e importanti criticità legate alla definizione che nel testo viene data del concetto di famiglia. Definizione che non tiene in nessun modo conto della realtà delle formazioni famigliari nel nostro paese e della loro evoluzione nel corso del tempo, presentando anche evidenti profili di incostituzionalità. «Crediamo sia fondamentale modificare la proposta di legge sin dal suo primo articolo – dichiara il presidente di Omphalos, Stefano Bucaioni – nella direzione di un ampliamento e di una più corretta definizione di famiglia, che quanto meno rispecchi l’attuale assetto normativo dello Stato, nonché la realtà della società nella quale viviamo. L’assenza di tali modifiche renderebbe la proposta di legge un mero strumento di propaganda politica di parte e non un dispositivo al servizio della collettività tutta, esponendola, qualora approvata nella sua formulazione originaria, anche ad un probabile giudizio di incostituzionalità.» «Le famiglie sono tante e diverse – continua il presidente di Omphalos – le famiglie formate da persone dello stesso sesso, esistono, sono sempre esiste e sempre esisteranno. Non sarà certo una legge regionale a decidere il contrario. Ma stabilire per legge che la regione si occupa solo di alcune di queste famiglie, in base alla sensibilità politica della maggioranza di turno, è una discriminazione inaccettabile, nonché in palese contrasto con gli articoli 2 e 3 della nostra costituzione.» Come se non bastasse, nella seduta di oggi della III Commissione, con un colpo a sorpresa, la maggioranza di centro destra ha deciso di approvare un maxiemendamento interamente sostitutivo della proposta di legge, frutto dei nuovi equilibri interni alla maggioranza. Questa forzatura, determinata dalla volontà di approvare la legge e sventolarla in campagna elettorale, preclude la possibilità alla società civile di prendere parte al percorso legislativo tramite le dovute audizioni. «Il comportamento della maggioranza di centro-destra è inaccettabile – conclude il presidente di Omphalos – questa legge è rimasta chiusa nel cassetto per anni e ora viene stravolta e approvata in tempi record solo per esigenze elettorali. Questo non è il modo corretto di legiferare e di fare un buon servizio alla nostra regione. Chiediamo che ci venga data la possibilità di nuove audizioni su quello che è sostanzialmente un nuovo testo.»
FIORONI E MANCINI FAMIGLIA - “Bene l’approvazione in Commissione della Legge sulla Famiglia. Del tutto strumentale, fuori tempo e privo di senso, il tentativo ostruzionista del Partito Democratico di far slittare il voto in Aula del documento”. A intervenire sono il consigliere regionale Lega Umbria Paola Fioroni, prima firmataria della Legge e il capogruppo Lega Umbria, Valerio Mancini. “Esprimiamo soddisfazione – affermano – per l’approvazione in III Commissione regionale della ‘Legge sulla Famiglia’ che il 17 settembre approderà in Aula per il voto definitivo. Si tratta di un documento fondamentale che rende strutturali 30 milioni di euro di fondi regionali a sostegno della natalità, delle neo mamme, per conciliare vita lavorativa e famiglia, per sostenere l’attività scolastica e sportiva dei figli, ma anche contributi in favore delle giovani coppie, delle famiglie adottive e degli orfani, solo per citare alcune aree di intervento”. “In questo contesto - proseguono - appare del tutto strumentale il tentativo del Partito Democratico di richiedere ormai tardivamente un’audizione per modificare un testo già approvato. Si tratta di un misero tentativo di ostruzionismo, considerando che l'atto ha avuto una fase partecipativa molto ampia in questi ultimi mesi, raccogliendo le indicazioni delle associazioni intervenute nel corso del tempo e che in molte sedute della Commissione competente abbiamo registrato l’assenza di alcune forze di opposizione. C’è stato modo e tempo per i membri di commissione dell’opposizione di intervenire e fare proposte, se realmente c’era intenzione di modificare il testo. Evidente, quindi, come la mossa tardiva e insensata del Partito Democratico rappresenti solo un tentativo politico e strumentale di bloccare il documento e non farlo arrivare in Aula. La sinistra prosegue nella sua lotta senza quartiere alla famiglia come pilastro della società, dimostrando di avere come unico obiettivo quello di distruggere questa istituzione, in nome del genitore1 e genitore2 e della pratica dell’utero in affitto”.
BORI E DE LUCA FAMIGLIA - “La destra che governa l’Umbria cerca dall’ultimo scorcio di legislatura quello slancio che è mancato nel corso del mandato e costringe la Terza commissione ad una approvazione forzata del Testo di legge cosiddetto ‘sulla famiglia’, attraverso una forzatura che crea un pericoloso precedente”. Così i consiglieri regionali Tommaso Bori (Pd) e Thomas De Luca (M5S) in relazione alla riunione odierna della Terza commissione di Palazzo Cesaroni. “La maggioranza - spiegano Bori e De Luca - si è presentata con un emendamento interamente sostitutivo della proposta di legge e che andava a modificare il Testo unico in materia di sanità e servizi sociali. Mossa inusuale, soprattutto alla luce della maratona elettorale che la destra sta facendo. E, alla richiesta di nuove audizioni su un testo di fatto stravolto, tale possibilità è stata rifiutata. Un atto che crea un precedente e che limita i diritti delle minoranze e dei cittadini, come del resto la destra ha dimostrato di fare in tutti gli ambiti, non avendo ancora nemmeno fissato le date delle elezioni”. “Riteniamo - continuano Bori e De Luca - che il nuovo testo sia uno strumento di cui la destra aveva bisogno per fare la loro campagna elettorale estremista e oscurantista. Uno strumento che ha al suo interno troppi spazi di ambiguità e che potrebbe consegnare i Consultori dell’Umbria ad associazioni che si oppongono alla libertà delle scelte sul corpo della donna. Si tratterebbe della degna conclusione di un mandato che, cinque anni fa, era iniziato con la negazione dell'interruzione di gravidanza farmacologica”.
PAPARELLI AST TERNI - “Ci stupiamo che la Presidente della Giunta regionale Donatella Tesei si stupisca per le critiche ricevute da Confartigianato Terni in merito alle questioni riguardanti Ast. In questi anni, la scomparsa della questione Ast dall’agenda politica regionale è un dato di fatto, così come la completa assenza di politiche industriali per lo sviluppo dell’area ternana. Su questi temi abbiamo incalzato la Giunta regionale a più riprese, con ben quattro interrogazioni e sei mozioni, senza ricevere risposte convincenti e impegni concreti”. E’ quanto dichiara in una nota il Consigliere regionale PD Fabio Paparelli. “A conferma di ciò – prosegue - basti ricordare il completo abbandono del programma relativo all’Area di crisi complessa che ad oggi risulta completamente svuotato. In assenza di un nuovo accordo di programma non solo non vengono date risposte in termini di investimenti Ast, ma mancano i presupposti per mettere in campo misure importanti legate alla competitività del territorio sia in termini di sostenibilità ambientale che di sviluppo del sistema imprenditoriale locale. Almeno in sei occasioni abbiamo assistito ad annunci su un imminente firma di accordi di programma di cui non c’è stata traccia”. “Del tutto ignorate anche le ragioni delle piccole e medie imprese dell’indotto Ast - ricorda Paparelli - che hanno dovuto scontare anni difficili con restrizioni e sacrifici fin sopra le possibilità senza la men che minima attenzione della regione. Il comparto si aspettava un tavolo a tutela di questo settore che non è mai stato convocato”. “La presidente Tesei porta con se’ anche la responsabilità di aver non voluto dare continuità al lavoro fatto dalla giunta regionale precedente sui temi della produttività e che ha sottoscritto l’accordo di programma nel 2018 per la riqualificazione dei poli siderurgici e chimico, mettendo a disposizione 30 milioni di euro di risorse ottenute tramite la legge 181 di cui ne sono state utilizzate soltanto una parte, oltre a 36 milioni di risorse regionali”.
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