Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Enrico Melasecche. “Come noto, le tre Scarl che gestiscono il TPL nei tre bacini dell’Umbria stanno provvedendo alla riduzione delle corse per 2,8 milioni di euro, spalmandole gradualmente, in modo non uniforme, nei sei mesi residui dell’anno onde evitare un carico inopportuno nei soli tre mesi estivi, provvedimento che nel 2019 creò enormi problemi alla giunta Marini. 

E’ bene ricordare che di questi 2,8 milioni su circa 60 complessivi, 1,8 milioni sono conseguenti alla transazione fra Regione e Busitalia in quanto la Giunta regionale non ha ritenuto dovuta la somma che la Giunta precedente riconobbe alle tre società che gestiscono il TPL relativa alla delibera 1345. Busitalia ha chiesto il pagamento del solo 50% dell’importo per i quattro anni in discussione (2018, 2019, 2020, 2021), mentre per il 2022 e 2023 una riduzione corrispondente del servizio. Il risparmio effettivo ammonta quindi solo ad 1 milione di euro per le esigenze del Bilancio ribadite più e più volte in modo categorico. 

Questa situazione complessa e problematica deriva dal fatto che per troppi anni è stato gestito il TPL non con una gara, obbligatoria per legge, ma con un atto d’obbligo che avrebbe potuto essere attivato al massimo per due anni e che, a fronte di un ordine da parte della Regione alle società di svolgere il servizio, mette in capo alle stesse di ottenere la retribuzione che ritengono più congrua in base ad un certo Piano Economico Finanziario. La giunta Tesei sta lavorando con forte impegno dal giorno dell’insediamento per attivare la gara entro il dicembre di quest’anno per riportare a correttezza una situazione attenzionata dagli organi competenti con penale pesante di 5 milioni prevista dalla legge che andrebbe ad aggiungersi a quella di 6 milioni che abbiamo ereditato dalla giunta precedente e che stiamo pagando a rate. 

Poichè Busitalia, capofila delle tre Scarl che gestiscono il TPL in Umbria, fa presente di non aver avuto la possibilità di interagire con tutti i comuni, la Regione ha chiesto ed ottenuto che, dopo l’avvio sperimentale della rimodulazione dei primi giorni, ci sia un confronto diretto fra gestore e comuni per condividere le scelte migliori, partendo dalla riduzione di quei servizi che hanno un tasso di riempimento pari o prossimo allo zero.

Vediamo tutti i giorni autobus da 12 metri che viaggiano vuoti e questo, con tutta la gradualità del caso, non può continuare perchè costituisce un maggiore inquinamento oltre che un costo sempre maggiore per tutta la collettività che non possiamo permetterci.   

C’è da ricordare inoltre che le rimodulazioni non possono non tener conto tendenzialmente dell’applicazione dell’algoritmo previsto dal Piano Regionale dei Trasporti in vigore, voluto dalla precedente giunta e votato dalla precedente assemblea legislativa, che è composto da parametri obiettivi, come il numero degli abitanti e l’estensione del territorio di ogni comune, in modo da ridurre il differenziale fra comuni che percepiscono meno del dovuto e che reclamano un aumento del proprio budget con quelli che per tutti questi anni hanno percepito e stanno percependo una quota del Fondo nazionale Trasporti superiore al dovuto. 

Abbiamo introdotto criteri di ampia gradualità. Questa fase di transizione andrà a cessare quando, finalmente, entro un anno e mezzo, l’Umbria potrà avere un TPL frutto di una gara limpida e trasparente, volta al miglioramento qualitativo del servizio ma anche ad un suo efficientamento, dopo lustri di confusione, di problemi enormi, di somme ingenti utilizzate per pagare debiti stratosferici. Si tratta di uno sforzo coraggioso ma indispensabile cui invitiamo tutti i cittadini a porre attenzione senza farsi fuorviare da chi ha interesse a non far decollare la gara pur di mantenere disfunzioni, sprechi e privilegi”. 

Enrico Melasecche

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