Costi di produzione per ettaro di frumento duro, confronto del prezzo del frumento duro (luglio 2023 - luglio 2024) e aiuti comunitari, gli imprenditori agricoli di Confagricoltura Umbria stupiti e indignati replicano al presidente della Borsa Merci Camera di Commercio dell’Umbria: “La stagione cerealicola appena conclusa ha visto alti e bassi nelle rese produttive di orzo, frumento tenero e frumento duro, una stagione sicuramente migliore dello scorso anno, ma non ancora soddisfacente”.

“Leggiamo con stupore e con forte sconcerto quanto scritto qualche giorno fa, con una nota stampa, da Bruno Diano, presidente della Borsa Merci Camera di Commercio dell’Umbria. La stagione cerealicola appena conclusa infatti ha visto alti e bassi nelle rese produttive di orzo (50-55 ql/ha), frumento tenero (55-60 ql/ha) e frumento duro (45-50 ql/ha), una stagione sicuramente migliore dello scorso anno, comunque con produzioni nella media”.

Gli imprenditori agricoli di Confagricoltura Umbria replicano così al presidente Diano che parla invece di un anno soddisfacente dopo il crollo del 2023, di una alta produzione ad ettaro e di prezzi ai produttori in crescita e di costi di produzione ridotti dopo la discesa dei prezzi dell’energia.

In particolare, le precisazioni riguardano tre punti trattati dal presidente Diano: costi di produzione per ettaro di frumento duro, confronto del prezzo del frumento duro (luglio 2023 - luglio 2024), aiuti comunitari (PAC e Misure Agro-Climatico-Ambientali - Produzione Integrata).

I costi di produzione per ettaro di frumento duro, a parte i concimi che dopo l'impennata degli ultimi due anni (conflitto Russia - Ucraina) si sono ridotti, i valori attuali sono comunque superiori a quelli di due anni fa, tutti gli altri costi di produzione sono aumentati (fitosanitari, gasolio agricolo, ricambi, costi di manutenzione, tariffe lavorazioni agricole). Oggi per produrre un ettaro di Frumento duro occorrono almeno 1.250 - 1.300 €/ha oltre il 30% in più rispetto ai costi di due - tre anni fa. Con il prezzo attuale del Frumento duro (28€/ql), tra l'altro in diminuzione, rispetto a qualche settimana fa, si riesce a fatica a pareggiare il costo di produzione ad ettaro.

Se confrontiamo le quotazioni del Frumento duro buono mercantile del mese di Luglio 2023 (32 - 32,50 €/ql) rispetto alla quotazione attuale Luglio 2024 (28 - 28,50 €/ql) abbiamo una riduzione del 15% circa e non un aumento come riportato dal presidente Diano.

L'ultima doverosa precisazione va fatta riguardo gli aiuti comunitari PAC e Misure Agro-Climatico-Ambientali - Produzione Integrata (per gli Imprenditori agricoli che aderiscono ai sistemi di qualità).

Il Piano Strategico Nazionale della PAC (PSP) 2023-2027 è entrato in vigore dal 1° gennaio 2023. Con la Riforma della PAC tutti i titoli sono stati ricalcolati ed il valore medio del Titolo Base oggi si attesta (in media) intorno ai 135 €/ha, è stato eliminato il Greening (il cui valore era pari al 50% del Titolo Base) ed è stato riassorbito (senza indennizzo) nella cosiddetta Condizionalità Rafforzata. La Riforma per i seminativi ha introdotto l'Ecoschema 4 (Avvicendamento) il cui premio è passato dai teorici 110 €/ha a 52 €/ha. Il Frumento duro percepisce il Premio accoppiato fissato a 98 €/ha; pertanto, il Premio PAC oggi vale 290 €/ha.

Per le aziende che aderiscono alle Misure Agro-Climatico-Ambientali (impegno volontario) il premio ad ettaro al netto della Demarcazione oggi vale 145 €/ha, ricordando che è solo una compensazione dei maggiori costi legati a tecniche più attente all’ambiente. In conclusione, il premio (PAC + Misure Agro-Climatico-Ambientali - Produzione Integrata) si attesta intorno ai 430 €/ha, bon lontani dai 600 - 700 €/Ha evidenziati dal presidente della Borsa Merci.

Se aggiungiamo i Canoni di affitto (moltissimi imprenditori agricoli umbri conducono terreni in affitto) o il Beneficio fondiario per i terreni in proprietà, il conto economico per la coltivazione di un ettaro di Frumento duro oggi chiude in pareggio se non addirittura in perdita. 

In conclusione, “la reazione davanti al discorso (enfatico) del presidente della Borsa Merci Camera di Commercio dell’Umbria è di stupore e di indignazione perché penalizza e non poco gli imprenditori agricoli”. “Soprattutto – concludono – non ci piace che qualcuno faccia i conti in tasca agli agricoltori, sbandierando forti guadagni, quando la realtà è totalmente differente”.   

Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria, ricorda, infine, che sono oramai 8 anni che Confagricoltura non manda più un proprio rappresentante alla Borsa Merci di Perugia, ritenendo non giustificati e strumentali i prezzi dei cereali più bassi rispetto a quella di Bologna: dovrebbe occuparsi esclusivamente della quotazione dei prodotti tipici locali.

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