Sono mesi che sento parlare di Nodo o Nodino di Perugia. Comitati per il sì e comitati per il no, chi lo vuole, chi lo invoca come la manna, chi lo rifiuta come la peste. Accade anche in politica con i pensieri che si sovrappongono e si allontanano anche in seno alla maggioranza. Chiedere nell'incertezza ai piani alti di Palazzo Cesaroni.
Sono uno di quegli automobilisti che ingoiano amaro ogni volta che, transitando per la E45, lungo l'asse che collega Balanzano, Collestrada, bivio 75, la fila delle auto che vorrebbero salire per la rampa che porta al raccordo Perugia Bettolle. File interminabili di mattina aperitivo, pranzo, after hour e digestivo. La fila di mezzi, auto, furgoni, incolonnati e imprecanti contro governo, sottogoverno, regione, provincia, ANAS, onda verde e informazione del traffico.

Ma qui mi fermo, mi isolo e mi ritraggo dal giudizio se sia indispensabile il nodino o siano soldi buttati. Non me ne sono mai occupato quando si iniziò a pensare al progetto negli anni '90. Non me ne sono interessato con la sinistra a Palazzo Cesaroni, non me ne occupo adesso con il capovolgimento di fronte. 
Leggo solo le baruffe perugine intorno al problema, con quelli di Collestrada che sono contro, quelli del Ponte a favore, l'assessore a favore, il senatore contrario, l'onorevole che fa le conferenze, il deputato di sinistra che rilancia, i dirigenti che tirano fuori dai cassetti il progetto, i conti da rifare.

Non me ne interesso, ma amo leggere e spesso ci azzecco anche nelle letture. Una di queste mi porta ad un'analisi del traffico sulle strade interessate al Nodo/Nodino. Non vi do opinioni vi do semplicemente i dati: l’ANAS sulla sua rete stradale ha un intoppo a Perugia e cerca di risolverlo. Lo dicono i dati: ogni giorno nelle direttrici nord sud transitano quasi 200 mila vetture e poco meno del 10% sono quelle che passano per dirigersi esclusivamente al raccordo dirette in Toscana, diciamo che la maggior parte del traffico è rivolto verso Perugia o per meglio dire, diretto dentro Perugia, ma che rappresentano appena un 15/20% di quel traffico completo che arriva da Città di Castello, Bastia-Foligno e che arrivano da Todi-Terni.

Il Nodo risolverebbe quindi solo una parte del problema, il restante sarebbe invariato. Certo aiuteresti il traffico pesante, senza dubbio, ma resterebbe quel 80% di traffico che il Nodo/nodino non risolverebbe, perché a chi deve entrare in città gli faresti fare solo un giro più lungo, intasando altre strade e arterie all’interno del comune. Numeri: 200 mila vetture e mezzi nelle direttrici e 58 mila quelle che percorrono esclusivamente il tratto tra gli svincoli Piscille/Ferro di Cavallo. Ecco i numeri ci permettono di capire che non è il traffico dei mezzi diretti all'autostrada, al Lago, alla zona industriale di Corciano. E' il traffico destinato a Perugia, passando da Piscille, Prepo, San Faustino, Madonna Alta e Ferro di Cavallo.

Non so se il Nodo/Nodino possa essere la soluzione di tutti i mali, ma i numeri ci dicono che butteremmo via soldi, ci mangeremo una fetta di terreno e resteremo ad inventarci un metodo e altre strade per arrivare a Perugia.
Gli studi fatti da ANAS e condivisi da regione e comune di Perugia e Torgiano parlano di una diminuzione del traffico del 25% in generale e di un 12% del traffico diretto a Perugia. Questi sono i numeri, poi ognuno scelga l'idea se farlo o non farlo con la consapevolezza che non si fare in tre anni o poco più. Come sempre accade, sarà un'opera che molti di noi, me compreso, non vedranno, sempre che si possa arrivare a 90 anni senza avere problemi, prostata compresa. La Perugia-Ancona insegna, semmai vi servisse un esempio.

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