CASCIA - Stasera dalle 20,30 presso la Sala del Coniglio Comunale di Cascia è in corso un incontro organizzato dal Comitato NO TUBO in collaborazione con i rappresentanti del Comitato Civico di Cascia, Egidio Emili e Maria Cristina Lalli, per spiegare quali sarebbero le possibili conseguenze della decisione di permettere il passaggio del Gasdotto SNAM nei territori del Comune di Cascia e dei comuni limitrofi della Valnerina.

Dopo il no al Gasdotto dichiarato nelle ultime settimane da importanti comuni come quello di Foligno, di Gubbio e di Città di Castello, rimane la posizione non ben definita del Comune di Cascia, Norcia, Preci che hanno inizialmente preso posizione a favore della costruzione dell'opera voluta dalla SNAM.

L'incontro di questa sera sarà determinante per far sì che la popolazione sia completamente consapevole dei rischi legati alla realizzazione di un'opera sul territorio che ne determinerebbe la completa deturpazione in nome di una dubbi inutilità effettiva. In seguito alle recenti decisioni delle principali multinazionali del gas del mercato europeo, infatti, quali Gazprom e Gas de France, di rinunciare a qualsiasi forma di investimento nelle infrastrutture in Italia ritenendo il nostro paese assolutamente antieconomico, l'utilità di un gasdotto che attraversi i nostri territori rischia di diventare l'ennesimo esempio di ecomostro voluto dai biechi interessi delle lobby internazionali che finirebbero con tutta probabilità per lasciare l'opera incompiuta una volta esauriti gli interessi diretti a realizzarla.

In seguito inoltre alla recente decisione di sospendere gli incentivi statali su volontà della Commissione Europea alla creazione di nuovi rigassificatori in Italia, il grande metanodotto "Rete Adriatica", definito come “la più importante infrastruttura di terra al servizio dell'hub”, di 687 km, che dovrebbe attraversare ben 10 Regioni dalla Puglia all’Emilia -Romagna perderebbe inoltre completamente la sua rilevanza.

Gli incontri pubblici sono fondamentali per fa comprendere ai cittadini quanto un'opera del genere potrebbe essere lesiva per la struttura produttiva del territorio, fortemente improntata all'agricoltura, alla quale verrebbero meno importanti appezzamenti di terra. Inoltre, la costruzione di una struttura di quel genere porterebbe ad un alto grado di deturpazione del patrimonio archeologico che si trova in queste zone e che non è ancora sotto la diretta tutela delle autorità culturali.

Interverranno questa sera inoltre i rappresentanti del WWF, del CAI e delle principali associazioni di cittadini del territorio.

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