Scattata all'alba una maxi retata contro i No Tav che questa estate hanno partecipato agli scontri in Val di Susa, al cantiere alla Maddalena di Chiomonte, in particolare il 27 giugno e il 3 luglio. La Digos di Torino su ordine della procura ha arrestato 25 persone, ha disposto 15 misure dell'obbligo di dimora, un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari e un divieto di dimora nella provincia di Torino.Numerose le perquisizioni. I provvedimenti sono scattati principalmente a Torino, poi ad Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova, Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergamo, Parma, Modena. L'operazione è arrivata anche in Francia.

I reati contestati sono violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale (oltre 200 gli uomini delle forze dell'ordine rimasti feriti) e danneggiamento. La Digos ha svolto le prime indagini, la procura ha emesso le ordinanze.

La battaglia estiva in Val di Susa iniziò il 24 maggio scorso. Quella notte alcuni dei circa 500 No Tav, che occupavano da giorni l'area della Maddalena di Chiomonte, lanciarono sassi contro forze dell'ordine e camion degli operai che cercavano di montare le prime reti del cantiere. Il 27 giugno fu il giorno dello sgombero: circa duemila uomini delle forze dell'ordine liberarono l'area occupata - da un mese - della 'Libera Repubblica della Maddalena dei No Tav' e vennero montate le recinzioni su un'area di 36mila metri quadrati.

Una parte dei No Tav il 3 luglio provocò sette ore di scontri non stop tra bombe carta e oggetti tirati contro i poliziotti e, dall'altra, lacrimogeni e idranti. Conviene però ricordare che tanti contro il cantiere sono pacifici cittadini.

Tra le perquisizioni, quella nella casa di un consigliere comunale di un paese della Valle di Susa, Villarfocchiardo. Il consigliere è Guido Fissore, è un attivista del movimento alcune settimane fa accompagnò una scolaresca bergamasca in una visita al cantiere di Chiomonte.

Fonte: unità

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