PERUGIA - “In Val di Susa sono arrivate le truppe inviate dal ministro leghista Maroni. In queste ore sono in corso scontri violenti con la popolazione ed i presidi 'no tav'. Una prima risposta immediata è stata la proclamazione di uno sciopero da parte della Fiom in tutte le aziende della valle”. Lo scrive, in una nota, Orfeo Goracci (Prc-Fed.sin.) esprimendo la sua solidarietà alle comunità della Val di Susa.

“Le truppe – commenta l'esponente di Rifondazione comunista - devono aprire la strada ai mezzi che attiveranno i cantieri dell'alta velocità della ferrovia Torino-Lione. Devono sgomberare il campo dalle migliaia di persone (non sono forsennati provocatori ma cittadini di quei territori) che da anni sostengono l'opportunità di un progetto alternativo a quello che si vuole realizzare. Lo fanno – osserva Goracci - conoscendo bene la valle ed i danni che questo progetto produrrà in territori fragili ed ancora ben conservati. Non affermando semplicemente il fatidico 'non nel mio giardino'. I valsusini non sono romantici, nostalgici della conservazione. Chiedono ostinatamente – spiega - risposte alle domande che fanno da anni, pretendono che vengano verificate e valutate ipotesi diverse, più ragionevoli e perfino più economiche”.

“Per il credo leghista – aggiunge Goracci - 'padroni a casa propria' sembrava un dogma. Evidentemente la Lega Nord applica questo principio solo in Veneto e Lombardia, quando non si vogliono i rifiuti campani, ad esempio. Noi, senza essere leghisti, riteniamo che le comunità ed i territori debbano essere ascoltati, sempre. Le scelte e i progetti che riguardano grandi opere devono essere sottoposti alla verifica ed al confronto democratico con i cittadini coinvolti, senza essere calati ed imposti dall'alto”.

Per Goracci, questo, “vale per la Tav in Val di Susa così come per il Gasdotto Brindisi Minerbio. E' per questo – spiega - che esprimiamo la completa e totale solidarietà e vicinanza alle comunità ed ai cittadini che stanno combattendo per proteggere la Valle dall'aggressione di grandi interessi economici. Gli stessi – conclude Goracci - che tanti danni hanno prodotto in Italia negli ultimi cinquanta anni, con opere spesso inutili, mal progettate e dannose. Opere che però hanno arricchito tanti speculatori che hanno agito con le adeguate coperture politiche”.
 

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