No Tav. Esplode protesta in 50 città. Luca ancora 48 ore per sciogliere prognosi
di Fabio Sebastiani
“Quello che è successo oggi è un'infamia. È stata un' azione poliziesca di uno stato fascista e Luca è un eroe e, sia chiaro, l'ha fatto cadere la polizia”. Alberto Perino uno dei leader No Tav in poche parole riassume il senso politico della grande giornata di mobilitazione che oggi in circa cinquanta città ha fatto sentire la solidarietà ed ha costruito la risposta al tentativo di esproprio dei terreni a Chiomonte. La protesta non ha risparmiato il web: i siti istituzionali di polizia e carabinieri sono inaccessibili dopo un attacco dei pirati informatici di Anonymous. L'azione è stata rilanciata dagli attivisti su Twitter e sugli altri siti del movimento che hanno seguito le varie fasi delle mobilitazioni. Intanto, i sindaci della Valle di Susa incontreranno domani sera il Prefetto, a Torino, e chiederanno la sospensione dei lavori per ragioni di ordine pubblico. L'incontro - riferisce Nilo Durbiano, sindaco di Venaus - è stato convocato alle sette e mezza di sera.
I sindaci chiederanno lo stop al Governo perchè “c'è necessità - dice Durbiano - di risposte a livello istituzionale ben precise e non diluite nel tempo”. Proprio dal territorio della Val di Susa è partita la protesta questa mattina con una grande assemblea a Chiomonte, l’occupazione della A32 Torino-Bardonecchia e di alcune statali. La Cub ha anche dichiarato lo sciopero generale di tutta la provincia. A Torino, un centinaio di attivisti del movimento No Tav, delle forze politiche della sinistra antagonista e dei sindacati di base Usb e Cub hanno dato vita nel pomeriggio a due presidi. Il primo, davanti alla Prefettura e il secondo davanti al municipio. I capigruppo del Consiglio comunale hanno ricevuto una delegazione del movimento, salvo poi votare a maggioranza un ordine del giorno - con l'astensione di Sel e il voto contrario del Movimento 5 Stelle - di solidarietà al Procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli. La stessa assemblea ha respinto un ordine del giorno presentato da Sel ed emendamenti, proposti a entrambi i documenti, presentati dal Movimento 5 Stelle.
A Venezia, decine di manifestanti del Centro Sociale Rivolta di Marghera hanno dato vita a una protesta davanti al pontile della Prefettura di Venezia, dove sono giunti con le barche. Davanti al palazzo della Prefettura i dimostranti hanno dispiegato uno striscione con lo slogan “Nè in Veneto, nè in Val di Susa – No Tav – Forza Luca”. A Napoli, circa 200 persone - studenti ma anche attivisti del Comitato contro la discarica di Chiaiano, del Laboratorio Insurgencia, tra gli altri, hanno sfilato in corteo in centro dalla centralissima piazza Trieste e Trento e poi hanno percorso via Roma.: “Val di Susa ce l'ha insegnato, resistere allo Stato non è un reato”, si leggeva su uno degli striscioni esposti insieme con “Luca resisti”.
A Firenze, la mobilitazione ha visto protagonisti, come in molte delle altre città, sindacati di base e centri sociali. Davanti alla sede della prefettura di Firenze hanno esposto bandiere e striscioni. Poi sono sfilati in corteo in direzione della stazione di Santa Maria Novella, ma non potendo entrare hanno occupato i binari della tramvia per pochi minuti: i loro slogan, “La valle resiste no Tav, giù le mani dalla Val Susa, Pd e Pdl uniti dai grandi affari del cemento”. A Pisa, più di un centinaio di persone ha sfilato per le vie del centro raggiungendo la stazione ferroviaria, dove ha occupato alcuni binari. La protesta è durata una quarantina di minuti e ha causato il ritardo di alcuni convogli.
Situazione più tesa a Roma dove dopo una occupazione lampo alla stazione Termini, che ha provocato qualche ritardo ai treni, alcune centinaia di persone hanno formato un corteo e si sono diretti verso la vicina via Tiburtina sfuggendo all’inseguimento di un ingente schieramento di carabinieri. A Bologna, un centinaio di giovani, per la maggior parte vicini ai centri sociali cittadini ma anche studenti universitari, si sono dati appuntamento in piazza Nettuno e sono poi sfilati in corteo fino alla stazione dove hanno occupato alcuni binari della stazione, con momenti di tensione e tafferugli con le forze dell'ordine, durati poco.
A Milano circa 500 persone si sono radunate a piazza San Babila e sono poi sfilate in corteo fino a Porta Venezia. Alcuni fumogeni sono stati lasciati davanti alla sede del quotidiano Libero. A Palermo, un gruppo di studenti, dopo aver effettuato un sit in davanti alla Prefettura, ha occupato alcuni binari della stazione centrale per un'ora. A rimetterci è stato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, contestato al teatro Zappalà dove era atteso per una iniziativa del Pd. Una trentina di giovani ha esposto uno striscione con scritto “Vergogna! Luca in fin di vita per i vostri profitti”.
Ad Ancona invece l’iniziativa è durata più di due ore. Protagonisti un gruppo di attivisti dell'Assemblea permanente dei movimenti Marche, che si sono dati appuntamento nell'atrio della stazione ferroviaria per poi occupare la principale strada di scorrimento delle auto. La protesta ha interessato anche Cagliari e Vicenza.
Fonte: controlacrisi.org
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