No riaccensione inceneritore,difendiamo Terni da chi la vuole terra di conquista
TERNI – “A novembre l’inceneritore riprenderà a funzionare usando come combustibile il pulper di cartiera. Di nuovo gli interessi economici e politici di ACEA verranno soddisfatti; di nuovo l’interesse privato si fa beffa delle legittime rivendicazioni delle popolazioni locali. Anzi le istituzioni si pongono a difesa dell’interesse privato sostenendone l’inviolabilità quasi fosse un tabù, trincerandosi dietro iter autorizzativi burocratici, o banalizzando dati sull’incidenza dei tumori attraverso proprie agenzie presiedute da esimi cattedratici, e usando tutti questi artifici come giustificazione: come vediamo, dalla TAV all’inceneritore di ACEA, le stesse dinamiche, gli stessi interessi, le stesse basse strategie”.
E’ quanto si dice in una nota diramata oggi del Comitato No Inceneritori di Terni, che così prosegue: “Noi pensiamo che prima dei profitti ci sia la dignità, la salvaguardia dell’ambiente, della vita e il rispetto della volontà popolare. L’inceneritore Terni ENA riaprirà a breve i battenti sebbene un impianto di tale portata e con tali caratteristiche tecniche rappresenti di fatto un'ipoteca sul futuro della gestione dei rifiuti: molti sono i rischi derivanti sia dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che da indicazioni opposte al piano d'Ambito e quindi in direzione dell'incenerimento dei rifiuti urbani, sia dal decreto ministeriale del 6-7-2012 che permette l'uso del CSS (il vecchio combustibile derivato da rifiuti) come combustibile secondario combinato a quello principale, cioè il pulper; il tutto accompagnato e giustificato da una differenziata deludente e un’assenza evidente di concrete proposte alternative in termini di riduzione; tanto da prevedere un collasso della discarica, a scapito dei cittadini Orvietani”.
Per il Comitato, dunque, “Le prospettive non sono rassicuranti e comunque, di qualsiasi rifiuto si tratti, ribadiamo che discariche e inceneritori non possono e non devono essere una soluzione. La strategia Rifiuti Zero deve essere un punto di riferimento necessario.
Di nuovo ai cittadini di Terni viene imposta una scelta che oltre ad essere dannosa per la salute, è tecnicamente ed economicamente inefficiente e superata. Se tutta la materia che viene bruciata potesse passare per un circuito di riuso e riciclo, tecnologie a freddo peraltro già in uso, non solo ci risparmieremmo le emissioni nocive, ma si creerebbero molti posti di lavoro; e proprio nella fase così difficile che la città sta attraversando in questi giorni siamo convinti che sia il momento di soluzioni complessive e di lungo termine, non incardinate in un presente senza vie d’uscita ma orientate ad un futuro di sostenibilità: proprio adesso è importante che l’amministrazione cittadina si assuma la responsabilità di impedire la riaccensione dell’impianto data la grave e compromessa situazione ambientale della città, e metta in moto un circuito virtuoso di gestione dei rifiuti, che sia una scommessa reale per il futuro prossimo di Terni”.
“La manifestazione sarà il momento collettivo – prosegue la nota - in cui insieme potremo per un verso esigere maggiore trasparenza da parte di ACEA, a cui in questi giorni abbiamo recapitato una lettera in cui chiediamo dati chiari rispetto a ciò che brucerà nei prossimi anni e quali i profitti che farà grazie agli incentivi statali CIP6, e dall’altro imporre all’amministrazione un cambio decisivo di rotta: basta incenerimento, di qualunque tipo, nella conca ternana”.
“ACEA – si dice anche - sta imponendo la sua strategia di controllo del settore dei rifiuti, come lo ha fatto già con acqua ed elettricità, con la stessa arroganza con cui altri decidono di svendere una fabbrica. Dobbiamo difendere la nostra città da quanti pensano che sia territorio di conquista! Dobbiamo lottare per il futuro di Terni, e chiudere con l’incenerimento definitivamente, è un passo importante e necessario.
Invitiamo quanti pensano di poter utilizzare la manifestazione contro l’inceneritore per fini propagandistici, elettorali o solo per becera visibilità, a non aderire e non rivendicare una battaglia a cui non hanno mai partecipato. I cittadini fanno a meno delle strumentalizzazioni.
Vogliamo la partecipazione libera di liberi cittadini e cittadine, nessuna bandiera di partito o lista elettorale, se non quelle NO INCENERITORI, delle associazioni e comitati territoriali.
Sarà una giornata di festa ma testardamente NO INC!!!!!”
Rifondazione Comunista partecipa alla manifestazione ternana del 27: Superare l’incenerimento è possibile unendo le lotte.
Rifondazione Comunista di Terni parteciperà alla manifestazione indetta per sabato 27 ottobre contro la riaccensione dell’inceneritore di Terni Ena per lo smaltimento di rifiuti industriali quali il pulper da cartiera, in aperta contraddizione con quanto deciso a livello d’ambito rispetto alla gestione dei rifiuti solidi urbani.
“La nostra economia e la nostra società – si sostiene in un comunicato al riguardo - si trovano con sempre maggiore evidenza di fronte ad un bivio: quello fra una radicale conversione ecologica delle attività produttive, che passa anche per il rilancio dei governi locali nel loro ruolo di catalizzatore e facilitatore di uno sviluppo smart, e il declassamento ad area dedita allo smaltimento degli scarti delle economie più ricche, in un’ottica di subfornitura di servizi”.
“L’extraterritorialità di cui godono i rifiuti industriali è appunto in funzione diretta di quella famigerata ‘economia della mondezza’ che, unitamente alla truffa del CIP 6 e quella, più recente, dei CSS, consente a forme di smaltimento dei rifiuti ormai superate di essere ancora remunerative”.
“Questa considerazione, unitamente all’inaccettabilità politica e scientifica di attività che aggravano la già compromessa situazione ambientale della conca ternana, è fondamentale per la corretta individuazione dei referenti di istanze che, con tutta evidenza, investono nel loro complesso l’attuale modello di sviluppo, la cui crisi determina una domanda di cambiamento tanto diffusa quanto dispersa”.
“In questo senso è auspicabile il superamento della grande frammentazione delle lotte che si registra nel nostro territorio come nel resto del Paese, ben dimostrata dall’amara coincidenza, il giorno 27, della manifestazione contro l’incenerimento con quella nazionale del “ No Monti Day”, i cui bersagli sono gli stessi responsabili dell’economia di rapina – economica, sociale, ambientale – contro cui si protesta a Terni. ‘Ognun per sé e dio per tutti” è la morale che i padroni usano per creare i servi”.
“Rivendichiamo il dato di fatto che la mobilitazione ternana, condotta anche tramite la petizione popolare da noi promossa insieme ad altre forze politiche e sociali, contro l’utilizzo dell’incenerimento per i rifiuti solidi urbani, stia determinando una più matura riflessione sulle strategie per lo sviluppo sostenibile, che tuttavia non può ancora considerarsi sufficiente, specie alla luce delle nuove evidenze scientifiche e tecnologiche”.
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