TERNI - Il Comitato No Inceneritori esprime tutta la sua perplessità sulla deliberazione della Giunta Regionale, votata tra l'altro anche da assessori dei partiti che a Terni hanno promosso la petizione, che, se non boccia, comunque mette in chiaro che il Piano d'Ambito dell'ATI 4 non ha tutte le carte in regola.

”Lo abbiamo denunciato fin dall'inizio che questo Piano era tecnicamente inefficace all'obbiettivo di eliminare l'incenerimento dei rifiuti urbani a Terni. La percentuale di differenziata fissata al 65% in tre anni, infatti, l'unica conseguenza a cui porta è il sovraccarico drammatico della discarica di Orvieto, rovesciando sui cittadini orvietani tutte le mancanze tecniche e di visione a lungo termine che invece avrebbero dovuto contraddistinguere la nuova pianificazione di ATI 4” .

Del resto sottolineano che oltre a questi elementi, nel Piano d'Ambito mancano impianti che nel corso di un anno possano trattare i rifiuti indifferenziati per inserirli nel circuito del riciclo.

“Solo programmando, sull'esempio del Comune di Salerno, il raggiungimento del 72-75% in 18 mesi, assieme ad un credibile piano di porta a porta spinta, con i giusti mezzi e le giuste risorse, e delle politiche informative atte alla riduzione della produzione di rifiuti a monte, e da li conseguire un incremento progressivo nel triennio fino al 2015, che si può concretamente diminuire progressivamente il conferimento in discarica con tra l'altro un evidente risparmio dei Comuni che pagano con alte tariffe proprio questa gestione sbagliata”.

Insistono sul fatto che l'impianto a freddo per il recupero della porzione di indifferenziato che consente di recuperare ulteriori rifiuti riciclabili e diminuire ulteriormente la frazione da destinare in discarica, dovrebbe essere insieme alle alte percentuali di differenziata, un elemento centrale dell'intera programmazione; questo è l'unico modo per non ricevere osservazioni come quella della delibera regionale in quanto la chiusura del ciclo non si fonderebbe esclusivamente sulla discarica e non sarebbe giustificato il ricorso all'incenerimento. Si tratta cioè di un modello ispirato alla strategia Rifiuti Zero.

“Oggi la nostra battaglia è contro l'inceneritore di ARIA spa che comunque ritornerà a bruciare con il combustibile pulper, lo scarto del macero della carta, ma certamente ci preoccupa dover ritornare di nuovo sull'ipotesi dei rifiuti urbani. La battaglia è inevitabilmente di carattere regionale poiché va cambiato il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che mantiene l'inceneritore di Terni tra gli impianti previsti”.

Danno appuntamento a lunedì 19 per un sit-in durante il Consiglio comunale per ribadire che l'Amministrazione deve mettere in campo azioni dirette alla non riaccensione dell'inceneritore di Maratta.

Comitato No Inceneritori Terni

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