Uno degli effetti positivi della vittoria del NO al referendum costituzionale del 4 dicembre è la messa in evidenza della "legge truffa" di finta abolizione delle Province.

Infatti le Province non sono state abolite ma quello che è stato abolito è il voto dei cittadini per l'elezione dei consigli provinciali e dei presidenti, i quali saranno eletti il prossimo 8 gennaio con elezioni di secondo livello, riservate esclusivamente ai sindaci e ai consiglieri comunali.

Il voto del 4 dicembre, inoltre, ha confermato le Province quali organi costituzionali che pertanto debbono essere eletti a suffragio universale.

Naturalmente andranno al voto anche le Province di Perugia e Terni per il rinnovo dei consigli e dei presidenti, partecipando a pieno titolo, senza alcuna obiezione politica del centro-destra e del centro-sinistra umbri, a questa vera e propria elezione truffa.

Il giudizio assolutamente negativo espresso a suo tempo da alcuni, compreso il sottoscritto, sulla legge Del Rio, è oggi pienamente confermato dal caos istituzionale che ha prodotto. Evidentemente siamo di fronte a un grave vuoto istituzionale rispetto alle funzioni svolte precedentemente da questi enti territoriali di area vasta, dalla scuola alle strade, dall'urbanistica alla sismica, dalla tutela dell'ambiente e del territorio ai centri per l'impiego, ecc. che,  abbinato ai draconiani tagli dei trasferimenti economici del governo, evidenziano una drammatica assenza d'intervento amministrativo e programmatorio, in particolare per quanto attiene la manutenzione stradale e dei plessi scolastici, nonche' rispetto alla gestione del personale con relativa perdita di reddito e di ruolo professionale.

La demagogia e il populismo deleterio della legge Del Rio in Umbria si è manifestato registrando un record nazionale, infatti, ad un certo punto, erano dimissionari sia Leopoldo Di Girolamo che Nando Mismetti, i due presidenti delle Province, con la motivazione che non potendo trascurare il loro ruolo di sindaco, rispettivamente di Terni e di Foligno, non avevano il tempo necessario per ricoprire quel ruolo.

Di fronte a tutto ciò non si sa se mettersi a ridere o a piangere!

Dunque l'8 gennaio si svolgeranno le "elezioni truffa", elezioni senza popolo, elezioni senza elettori.

Ritengo che la legge Del Rio del 7 aprile 2014, vada abrogata, e ripristinato il ruolo importante delle Province come prevede la nostra Costituzione Repubblicana.

E' necessaria una iniziativa politica che disveli il carattere truffaldino di queste elezioni. I sindaci e i consiglieri comunali dovrebbero manifestare per primi il loro netto dissenso astenendosi dal voto.

Stefano Vinti,
Assemblea Nazionale di Sinistra Italiana

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