L’Assemblea a cui hanno partecipato Sindaci e amministratori dei Comuni rappresentati dai rispettivi gonfaloni, è stata presieduta dal Sindaco di Orvieto (capofila per l’Area Interna), Giuseppe Germani il quale ha sottolineato “l’importanza del tema in discussione in un territorio che da anni sta esprimendo la netta contrarietà ad insediamenti che possono compromettere i delicati equilibri paesaggistici che lo caratterizzano”. “Il messaggio che rivolgiamo con forza alle Istituzioni superiori – ha aggiunto - è che i decisori tecnici e politici ascoltino le nostre popolazioni rappresentate dai Sindaci e dalle loro Assemblee elettive. La nostra volontà è quella di dare voce alle popolazioni che rappresentiamo. Castel Giorgio oggi è protagonista con l’area dell’Alfina di un disegno di sviluppo che non coincide con quello che questo territorio ha stabilito per preservare il futuro del suolo e delle future generazioni. Esprimiamo solidarietà ai sindaci ed amministratori che sono stati oggetto di minacce anche attraverso i social. Con chiarezza diciamo che come sindaci non ci facciamo intimidire da nessuno e siamo pronti a qualsiasi sfida e chiarimento, ribadendo che prima di esprimere un giudizio vogliamo essere sicuri di quello che facciamo per il nostro territorio. ringrazio i Sindaci di Castel Giorgio e di Acquapendente che hanno molto lavorato in questi mesi per tenere vivo e attivo il coordinamento degli Enti Locali su questa partita. Ringrazio i parlamentari di tutti gli schieramenti che si stanno spendendo in prima persona a livello nazionale per contrastare questo disegno”. 

Ha poi preso la parola il primo cittadino di Castel Giorgio, Andrea Garbini che ha dichiarato: “se il progetto venisse approvato ci sarebbero ricadute negative per il nostro territorio, per il patrimonio naturalistico e ambientale e per le Comunità da noi amministrate che hanno il diritto di definire scegliere quali saranno le linee di sviluppo energetico del territorio. Ringrazio il Comune di Orvieto capofila dell’Area Interna che si riconosce in questa battaglia che è trasversale. Come Sindaci, infatti, abbiamo abbattuto i confini regionali – sono presenti molti sindaci della Tuscia – e soprattutto abbiamo abbattuto il muro delle contrapposizioni politiche in nome della salvaguardia del territorio che l’insediamento di impianti di produzione di energia da fonti alternative che potrebbero pregiudicare irreversibilmente. La campagna mediatica e di minacce via face book contro di noi non ci spaventa e soprattutto dimostra la non affidabilità da parte di chi dovrebbe realizzare l’impianto, da parte di chi ha diffuso falsità sui rapporti che hanno con le nostre Amministrazioni e sulle caratteristiche e la realizzazione dell’impianto. In questa battaglia condivisa con e popolazioni il ruolo delle regioni Umbria e Lazio è fondamentale. Se una delle due non sottoscrive il protocollo d’intesa con il MISE per il progetto, il progetto non si farà. Come Amministrazioni abbiamo fornito informazioni e strumenti tecnici affinché la Regione non proceda all’autorizzazione. Con questa iniziativa intendiamo approfondire le tematiche connesse alle risorse geotermiche ed esprimere, con la forza che del mandato elettorale attribuitoci dai cittadini, la contrarietà alla realizzazione sui nostri territori comunali di impianti geotermici elettrici a bassa, media ed alta entalpia. A conclusione elaboreremo un documento condiviso in materia di geotermia che ciascun Sindaco si impegnerà a sottoporre all’approvazione del proprio organismo consiliare”.

Ha poi parlato l’Ing. Giorgio Santucci di AISGA - Associazione no profit, attiva da 15 anni nella promozione dello sviluppo della Geotermia ad impatto zero ed in particolare la Geotermia EGS e le necessarie tecnologie ad essa relative, riunendo 40 docenti di 12 Università a partire dal Politecnico di Milano approfondire i contenuti scientifici, tecnologici, industriali ed economici legati all’EGS, al fine di formare un movimento di opinione attraverso il quale stimolare il mondo scientifico, le Università, le Istituzioni pubbliche e private, i media, l’opinione pubblica, il Governo, e le Istituzioni sovranazionali allo scopo di orientare la Ricerca, la struttura industriale ed economica, le Istituzioni, il Paese verso lo sviluppo e l’affermazione della Geotermia EGS quale fonte energetica rilevante e competitiva.

Santucci ha parlato in particolare della geotermia come di una sistema pluridisciplinare soffermandosi sulla Geotermia di terza generazione che non ha impatto ambientale evitando qualunque contatto con il sistema geotermico ed opposta a quella prospettata con i due progetti in discussione, analizzando “i punti di forza: assoluto rispetto ambientale, lunga durata del giacimento con ammortamento economico-finanziario, rischio minerario nullo o marginale e i punti di debolezza rispetto alle normali logiche di profitto: costi limitati e geotermia a impatto zero”.

 

“La storia del geotermico sull’Alfina – ha detto il Sindaco di Acquapendente Alberto Bambini -  nasce alcuni anni fa. All’inizio l’atteggiamento del territorio fu di curiosità verso una questione strategica poi i dubbi si sono accresciuti a livello tecnico e di affidabilità. Questo territorio interregionale che, spero, riesca nella propria unitaria programmazione di ‘Aree Interne’, ha scelto come vocazione e per il suo sviluppo una cosa ben diversa. Non possiamo far convivere sistemi di sviluppo fra loro in antitesi. La mobilitazione dei cittadini è importante. Finalmente oggi le Amministrazioni Locali si sono parlate e hanno fatto programmazione insieme. Da questo incontro deve emergere un messaggio chiaro: non è più possibile che i territori non vengano più ascoltati. Le Regioni devono capirlo. Né è più accettabile l’approssimazione che fino ad oggi è stata attuata. Chi doveva dare pareri, abbiamo constatato che non conosceva quello di cui stava ragionano. Le regioni hanno un ruolo di programmazione e devono documentarsi accuratamente. Arrivare alla firma dell’intesa o no, è un fatto politico! In questo dobbiamo essere pressanti nei confronti delle regioni Umbria e Lazio. A livello tecnico in questi anni abbiamo fatto le nostre osservazioni e quanto è emerso dalle nostre verifiche non ci ha tranquillizzato affatto, né ci hanno tranquillizzato le spiegazioni avute dai Ministeri. Troppe approssimazioni di livello tecnico da parte dei decisori regionali. Alcune zone non sono adatte a questo tipo di impianti: questo è un dato inconfutabile. E’ inaccettabile che la risoluzione approvata in sede di commissione parlamentare non venga presa in considerazione quando altre regioni (ad esempio la Toscana) si stanno opponendo a questi impianti. Ci dobbiamo organizzare e pretendere dalle nostre regioni e dai nostri presidenti decisioni ponderate cosa che fino ad ora non c’è stata”.
 

“Anni fa a Porano – ha detto il Sindaco, Giorgio Cocco – abbiamo avuto la sventura di combattere con dell’arsenico nell’acqua e quindi siamo molto attenti a tutto quello che accade rispetto all’Alfina nella nostra posizione geografica. Siamo molto attenti alle conseguenze che potrebbero creare problemi al nostro territorio rispetto al patrimonio idrico. Ci stiamo confrontando con una impresa che ritiene di avere avuto tutte le autorizzazioni ad operare e di grado di svolgere le sue attività sul territorio, fermo restando che non sono completate le autorizzazioni e i protocolli d’intesa da parte delle regioni. La mia percezione è proprio quella che l’impresa ritiene di avere il consenso ad operare. Dovremo capire l’atteggiamento delle regioni e dei tecnici che esprimo i pareri. La posizione espressa dall’Umbria è stata del tenore: ‘concordo e ascolto i Comuni a patto che siano posizioni confutate da elementi’. Dobbiamo uscire dall’incontro con una posizione certa: favorevoli o contrari alla geotermia”.

 

Fernando Fumagalli vicesindaco Sindaco di Montefiascone con delega all’Ambiente ha sostenuto: “viviamo al lago di Bolsena e siamo convinti che questa battaglia debba essere combattuta perché rischieremmo di vedere il nostro territorio completamente devastato. Questo progetto prevede di attingere liquidi e la creazione di microfratture su un territorio vulcanico come quello dove ci troviamo è di per se impensabile. Osservazioni che l’8 settembre a Roma in sede di Conferenza dei Servizi abbiamo fatto, ma in quell’occasione non ci sono state date risposte accettabili. Quindi i nostri legittimi dubbi non vengono tecnicamente risolti. La sismicità con gli impianti di seconda generazione non viene risolta, quindi la stabilità del territorio che abbiamo assunto come priorità della vocazione turistica del nostro territorio della Tuscia, viene ipotecata. Dalla conferenza dei servizi di Roma abbiamo tratto una impressione devastante. Ancora più scoraggiante l’atteggiamento dei preposti dei beni culturali e delle regioni, che ci ha trasmesso la sensazione di avere di fronte dei dilettanti”.

 

Marsilio Marinelli, Sindaco di San Venanzo ha dichiarato “l’adesione convinta del territorio alla iniziativa dei Comuni contro il progetto degli impianti di geotermia sull’Alfina. Lo sviluppo non può significare tutto e il contrario di tutto. L’Area Interna che stiamo costruendo è ispirata alla convivenza dei sistemi di sviluppo con le nostre caratteristiche ambientali. Ma non c’è solo il geotermico, al Monte Peglia c’è il progetto di realizzazione del parco eolico che è in fase avanzata delle autorizzazioni. Ebbene, non possiamo consentire che si cambi l’aspetto paesaggistico del nostro territorio. Invito tutti i Sindaci oggi riuniti a far pervenire entro il 19 ottobre - data fissata per la conferenza di VIA - i loro contributi per scongiurare l’eolico sul Monte Peglia. Questo territorio, per molti aspetti marginale, non può poi essere terra di insediamenti per lo sfruttamento energetico”.

 

“Non tutte le tipologie energetiche sono adatte per tutti i territori – ha sostenuto il Sindaco Bolsena Paolo Equitani – questo è un dato oggettivo che deve passare chiaramente tra i cittadini, gli amministratori e soprattutto i decisori: Ministri, Regioni, ecc. Calarsi in un territorio come il nostro dove, da sempre, ci siamo battuti per preservarlo, significa prendere cognizione esatta di quello che è e di quello che è accaduto. Anche in passato ci sono stati dei tentavi per altri insediamenti, in alcuni casi, come a Latera, vennero fatte grandi battaglie, mentre al Parco Eolico di Piansano non si è potuto fare niente. Tanti Sindaci non vennero neppure interpellati. Questa volta come Istituzioni, Associazioni e Comitati spontanei di cittadini ci muoviamo insieme. Dagli ipotizzati impianti geotermici dell’Alfina, l’area di Bolsena subirà infiltrazioni dell’acqua che viene da nord. Quindi siamo pronti a difendere in ogni modo il nostro territorio”.

 

Il Presidente del Consiglio Comunale di Orvieto, Angelo Pettinacci ha manifestato “solidarietà personale e del Consiglio Comunale agli amministratori di Castel Giorgio e Bolsena per gli attacchi che hanno avuto nei giorni scorsi. Come ho recentemente ribadito in sede consiliare durante la trattazione della mozione che ha affermato il netto dissenso del nostro Comune agli impianti di geotermia sull’Alfina, ‘il nostro territorio ha già dato in termini di impatto ambientale’. La concentrazione in un unico territorio di: geotermico, biomasse, ipoteso del terzo calanco per la nostra discarica è sinonimo di incoerenza ai livelli decisionali e questo è inaccettabile per i nostri territori che sono vocati alla tutela ambientale. E’ improponibile che da anni in questo territorio vengono presentate tipologie di progetti il cui ritorno è a senso unico per le società proponenti ma non per le comunità locali. Non possiamo essere preda di predoni!”.

 

“Da cittadino – ha detto Gabriele Anselmi, Consigliere Comunale di Castel Giorgio – mi sento di dire che vivere a Castel Giorgio significa vivere in un luogo in cui il rapporto con la natura e l’ambiente è difficile da paragonare, se non con il rapporto materno. Quindi il progetto di sviluppo geotermico proposto è una palese violazione di questo legame tra cittadini e ambiente. E’ una situazione complessa da gestire e da affrontare. Questi giorni sono delicati e determinanti ma abbiamo bisogno di viverli con intensità. Le nostre armi sono quelle della chiarezza, dell’onestà e del rapporto con i cittadini. Dalla parte opposta si usano altri sistemi che forse ledono la moralità umana. Non si mena prima, per convincere gli altri! Mi chiedo, dove stavano le proposte degli imprenditori orvietano che, anche nei giorni scorsi, hanno alzato gli scudi contro il Sindaco di Orvieto? Non possiamo permetterci di perdere questa battaglia. Lo strumento delle ‘Aree Interne’ è forse l’ultima possibilità che abbiamo per stare al passo con uno sviluppo che non può non passare per la salvaguardia del territorio. Proprio domani gli amministratori orvietani torneranno a Milano ad Expo 2015, per rappresentare il progetto ‘Experience Etruria’ largamente condiviso con altri comuni di Lazio e Toscana per la promozione della cultura, delle eccellenze e del turismo della Tuscia nel contesto dell’evento istituzionale nazionale ‘Expo delle Idee’, ebbene quello è un esempio di coerenza con gli asset del nostro territorio e la coerenza deve essere a 360 gradi, non episodica, a macchia di leopardo! Dobbiamo dare ai nostri figli le possibilità che sono state date a noi di vivere sull’Alfina”.

 

A nome dei parlamentari che hanno partecipato al convegno è intervenuta l’On. Alessandra Terrosi che ha seguito direttamente le varie fasi della questione, la quale ha affermato: “è un onore per noi essere fra i Sindaci di questo territorio. Non possiamo essere prevenuti ma sta a noi capire quale è il bene per il nostro territorio. Un territorio che per decenni ha intrapreso un tipo di sviluppo possibile e compatibile con quello che c’è intorno a noi. Che questo possa venire stravolto da un momento all’altro ci lascia perplessi. Dobbiamo capire se questa geotermia si può o non si può fare. Le ragioni di questo territorio sono tante. Come non condividerle? In questi giorni ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori ma noi dobbiamo portare le nostre ragioni sul territorio. Quello che non è stato fatto da subito. Tutto doveva essere concordato con il territorio fin dall’inizio. Sull’attenzione rispetto ai benefici per il territorio, fino al giugno scorso di fatto l’azienda non ne ha mai parlato, né se ne po’ parlare in modo estemporaneo. La politica si sta adoperando in maniera trasversale e stiamo facendo tutto quello che la democrazia parlamentare ci sta mettendo a disposizione, a partire dalla risoluzione approvata ad aprile che va onorata. Essere contro questa tipologia di impianto non significa che siamo contro lo sviluppo di attività produttive o contro le imprese. Il problema in questo caso è che non c’è nulla di certo. Abbiamo perciò l’obbligo di mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro. Abbiamo l’obbligo e il diritto di scegliere. Ci sono tanti modi per coinvolgere i nostri imprenditori, a partire dalle risorse per finanziare le manutenzioni o per la green economy. Ripeto: abbiamo il diritto e il dovere di scegliere. Condivido gli ultimi due punti, alle Istituzioni si dice che siamo in grado di scegliere e programmare: turismo, agroalimentare di qualità, cultura. Significa che dobbiamo ribadire quale sviluppo vogliamo e dire alle Regioni quale è l’indirizzo energetico che vogliamo avere nei prossimi anni anche entrando nel dettaglio. Se siamo in grado di andare verso una gestione diversa dei servizi perché non dobbiamo tradurlo in una buona pratica? Nei prossimi giorni che saranno difficili, il parere tecnico delle Regioni avrà un peso politico. Chiedo a tutti di continuare a lavorare senza personalismi soggettivi come è stato fatto fino ad ora, e nel merito delle questioni, evitando scompostezze. Il territorio non è solo, spieghiamo bene ai nostri concittadini e procediamo compatti”.

 

Dopo aver letto il documento finale che prossimamente sarà approvato da ciascuno dei Consigli Comunali dei Comuni interessati, il Sindaco di Orvieto ha rinnovato a tutti i presenti l’invito a partecipare Domenica 11 ottobre dalle ore 9,00 alle ore 13,00 sull’altopiano dell’Alfina - Castel Giorgio alla Manifestazione contro la geotermia promossa da un nutrito cartello di Amministrazioni Comunali, Associazioni ambientaliste e Comitati cittadini dell’Orvietano, della Tuscia e del lago di Bolsena alla quale sono state invitate a partecipate la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e l’Assessore alla qualità del territorio e patrimonio agricolo, paesaggistico, ambientale e alla cultura della Regione Umbria, Fernanda Cecchini.

“Un percorso da farsi a piedi, di corsa, in bicicletta. Comunque una passeggiata – sostengono i promotori - per manifestare che cittadinanza, associazioni, comitati, gruppi e amministrazioni non vogliono incorrere in rischi, pericoli sulla salute, sulle economie e speculazioni sul proprio territorio che è unico, ricco di storia, natura, cultura, agricoltura, turismo, aria, acqua e sole e che non necessita di contaminazioni”.

Il Sindaco, infine, ha annunciato per la prossima settimana una nuova riunione del Coordinamento dei Sindaci per le iniziative da intraprendere verso le Regioni Umbria e Lazio alla presenza dei Presidenti.

 

 

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