Il prossimo 29 marzo si voterà per un referendum, quello sul taglio dei parlamentari che, come tutti i referendum che chiamano i cittadini a confermare o meno le modifiche della Costituzione è di grande importanza, non solo perchè si tratta di modificare la più importante legge dello Stato, ma perchè si tratta di modifiche difficilmente reversibili una volta attuate. Per questo motivo è davvero deprecabile il silenzio che avvolge questa scadenza sia da parte delle forze politiche che degli organi d'informazione. I numeri dei componenti delle due camere che i costituenti scrissero negli art. 56 e 57 della Costituzione non furono certo scelti a caso: indicavano quella misura del rapporto tra numero di abitanti ed eletti necessaria ad assicurare il legame e quindi la rappresentatività tra i due. Viceversa il taglio di 230 deputati e 115 senatori non ha altro scopo se non quello di indirizzare un fondato sentimento di rabbia popolare non contro le cattive politiche attuate da tanti governi, ma contro il bene più importante di una buona politica, quello della centralità del Parlamento. Tagliare i parlamentari con la sola motivazione di un risparmio di spesa, peraltro equivalente a quello di un caffe per ogni cittadino è inaccettabile. Semmai si voleva intervenire sui costi della politica, vi sarebbero ben altre voci da tagliare tra indennità,benefit, e convenzioni privilegiate.

Per questi motivi è salutare che si riapra la discussione nel paese su quanto è avvenuto, mentre è necessario permettere ad ogni cittadino di acquisire nel merito tutte le informazioni possibili sui vari aspetti del quesito.

E' importante che si apra un dibattito pubblico sul ruolo e sulle funzioni del Parlamento, su come queste possano essere migliorate e su quali conseguenze potranno scaturire dalle modifiche approvate.Non siamo certo contrari a qualsiasi modifica della Costituzione, e siamo consapevoli che il Parlamento così come è funziona poco e male, ma siamo anche convinti che queste modifiche non faranno che peggiorare il suo già mortificato ruolo , mentre aumenterà la distanza tra cittadini e istituzioni. Per questo chiamiamo tutti i cittadini democratici a mobilitarsi per il NO al taglio dei parlamentari dando vita anche a Terni al COMITATO DEL NO AL REFERENDUM DEL 29 MARZO.

Perché NO al taglio dei parlamentari, qui.

Condividi