Conte difende il Reddito di Cittadinanaza - “Se il Governo dovesse cancellare il reddito di cittadinanza sarebbe la rottura di un patto di lealtà. Ma questo non avverrà. Draghi ha confermato di condividere la misura“. Lo ha detto il leader M5S, Giuseppe Conte ai microfoni de L’Aria che tira su la7. 
“Da molti politici è in atto una campagna vergognosa contro il reddito di cittadinanza”, attacca poi Conte. “Trovo folle che esponenti politici che hanno trattamenti economici privilegiati pretendano di abrogare una misura di civiltà nei confronti di chi non ha nulla”. 
“Per completare la campagna vaccinale- ha aggiunto poi Conte- abbiamo sostenuto dall’inizio di intensificare la sollecitazione ai cittadini. Se questo non dovesse essere sufficiente allora si può valutare l’obbligo vaccinale ma solo in extrema ratio. Nessuno si azzardi però a dire che il Movimento 5 Stelle è ‘ni vax'”.
 

Musumeci e il pacco bomba - Un ordigno rudimentale, fatto brillare dagli artificieri della polizia, e una lettera di minacce al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, sono stati scoperti lungo la ferrovia Catania-Militello. A indagare sull’episodio è la questura di Catania. Al Governatore siciliano è arrivata la solidarietà dei gruppi parlamentari.
LA GIUNTA: “INQUIETANTE, CLIMA DI ODIO ALIMENTATO STRUMENTALMENTE” “Il ritrovamento di una bomba e di una lettera di minacce rivolte al presidente Musumeci è inquietante. Saranno gli inquirenti a chiarire i contorni di questa vicenda ma una cosa è certa: il clima di odio e violenza, non solo verbale, che viene sempre più spesso alimentato strumentalmente, è pericoloso e ormai dilagante“. Lo si legge in una nota a firma della Giunta regionale siciliana. “Non nascondiamo la nostra preoccupazione, anche perché si tratta della ennesima intimidazione che riguarda il presidente – si legge ancora -. A lui, con affetto, la vicinanza e solidarietà della giunta di governo, sicuri che non si lascerà intimidire e andrà avanti con il coraggio e la determinazione di sempre“.
 

Calenda e la corsa a Sindaco di Roma - “Sono convinto che arriveremo primi al primo turno e vinceremo al ballottaggio“. Così il candidato sindaco di Roma, Carlo Calenda, a margine della presentazione della sua Lista in vista delle elezioni comunali a Roma. Età media 51 anni. Il 90% dei candidati laureati. Il 70% mai iscritto a partiti, il 10% di origine straniera. Tutte le professioni rappresentate, tra le altre, ingegneri, medici, architetti, insegnati, imprenditori. Sono queste alcune delle cifre e caratteristiche della Lista civica a sostegno di Carlo Calenda, l’unica a correre per il leader di Azione. 
LUIGIA LUCIANI POSSIBILE VICESINDACO I candidati sono stati presentati questa mattina nella sede del comitato alla presenza del candidato sindaco. “La mia è una vera lista civica – rivendica Calenda – visto che solo quattro persone vengono da esperienze amministrative con partiti mentre il 50% ha già preso parte ad attività associative”. Tra i tanti presenti oggi c’era Luigia Luciani, ex voce radiofonica tra le più apprezzate e note a Roma e possibile vicesindaca, Francesco Carpano, assessore all’Ambiente in pectore, la consigliera municipale Flavia De Gregorio e, tra gli sponsor politici in sala, Riccardo Magi di +Europa e Luciano Nobili di Italia Viva.
UNA CAMPAGNA DA 200MILA EURO, C’È ANCHE IL PORTA A PORTA Il candidato sindaco di Roma ha anche dato i dettagli e i costi della campagna per provare a salire al Campidoglio: “Sta partendo una grande campagna di comunicazione. Useremo 430 autobus campagna e 15 vele. Partirà anche la campagna radio e quella porta a porta. Il costo? Circa 200mila euro, con molti finanziatori tra gli imprenditori del Nord“. Calenda ha aggiunto: “Oggi lanceremo poi il porta a porta, ed è la prima volta che viene fatto realmente in Italia. I volontari, circa mille, sono stati formati per parlare e rispondere alle domande dei cittadini e, con loro, andrò io stesso. In caso fa sempre bene prendersi qualche calcio nelle sedere”, ha concluso ironicamente il leader di Azione.

 

Omicidio Willy Monteiro Duarte - Un anno fa, il 6 settembre 2020, veniva ucciso a Colleferro Willy Monteiro Duarte. Il 21enne, di origine capoverdiana ma residente a Paliano, in provincia di Frosinone, era arrivato nel paese in provincia di Roma per trascorrere il sabato sera insieme ad alcuni amici quando, nei pressi dei giardinetti di Largo Oberdan, rimase vittima di un brutale pestaggio.

Per l’omicidio sono finite in carcere quattro persone: i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (quest’ultimo è ora agli arresti domiciliari). A un anno di distanza dal tragico evento, che ha sconvolto insieme le comunità di Colleferro e di Paliano, sono molti gli appuntamenti per ricordare il giovane. Alle 18 di oggi, nel parco di Paliano che è stato dedicato a Willy, verrà celebrata una messa presieduta dal vescovo della diocesi di Tivoli-Palestrina, Mons. Mauro Parmeggiani. 
Il comune di Paliano ha, inoltre, annunciato la pubblicazione di un bando per la realizzazione di un’opera da installare nel parco dedicato al giovane. Ieri, nel Parco del Castello Vecchio a Colleferro, l’inziativa “In Cammino Verso” ha ricordato il ragazzo con un evento. La morte di Willy ha provocato, nel tempo, una forte ondata emotiva nel nostro Paese: sono molti i murales e le opere dedicate al ragazzo in varie parti d’Italia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ottobre del 2020 ha conferito alla memoria giovane anche la Medaglia d’oro al valore civile.
Il sindaco di Colleferro, Pierlugi Sanna, ha ricordato, con un lungo post su Facebook, Willy Monteiro Duarte nel primo anniversario dalla scomparsa. “Un anno. Un anno può essere considerato poco davanti alla storia, allo stesso tempo può sembrare molto nella vita di una persona. Quanto vale un anno per una comunità? Per varie comunità nel nostro caso? È difficile stabilirlo; personalmente mi sembrò più lunga la giornata del 6 settembre 2020 che questo intero anno trascorso eppure sono trascorsi 365 giorni dall’uccisione barbara di Willy. Il tempo appare velocissimo questa volta perché il ricordo è ancora nitido, indelebile direi. Il ricordo di un fatto inumano che ha lasciato a terra una giovane e nobile vita, che ha colpito duramente una famiglia perbene, un fatto col quale le nostre comunità mai avrebbero pensato di doversi confrontare”.

Condividi