I bambini muoiono sulle spiagge del Mediterraneo e il Maestro siciliano Francesco Guadagnuolo, pittore e scultore conosciuto a livello internazionale, con una scultura, metafora di tragedia e di responsabilità dell’uomo, si appella all’SOS quale segnale universale per una richiesta di soccorso di umanità e di solidarietà contro la crudeltà e la violenza subita quotidianamente dai bambini. 

Una scultura come "cammino della speranza" del bimbo dagli occhi chiusi sulla riva, piena di dolore umano e rappresentativa della sofferenza dei bambini.

L’arte umanitaria di Francesco Guadagnuolo ancora una volta si distingue nella combinazione dell’estetica e della sostanza etica che soggiacciono nella sua opera scultorea volta ad esplorare il mondo dei bambini; Guadagnuolo, ambasciatore di pace dell’Universal Peace Federation - Ong presso l’ECOSOC delle Nazioni Unite - richiama e reclama il rispetto dei diritti umani e dell’infanzia contro ogni forma di prevaricazione.

Infatti, Guadagnuolo, artista umanitario, dal sublime e aristocratico sentimento per la vita, e spirito riflessivo sulla condizione umana, con questa scultura-installazione, raffigurante il momento «dell’annegamento del bambino», non solo partecipa e offre spunti per una discussione sull’Umanesimo contemporaneo per la salvaguardia della vita ma concede e sollecita con la sua arte un “cammino di speranza” indicandone fiduciosamente la via e l’intervento all’Europa per l’insolvenza della sua generosa azione umanitaria.

Nel complesso universo dei bambini e dell’infanzia a volte non si vuole o non si sa vedere il senso del rispetto della vita che nasce, cresce e si apre per prepararsi, nella staffetta della vita, a sostituire quella che tramonta per noi tutti "sonnambuli" su questa terra da cui «un giorno verrà che si ripartirà» verso una regione celeste «nostra vera patria, da cui un giorno salpammo, diceva il drammaturgo siciliano Rosso di San Secondo, ed alla quale, in conclusione, agogniamo a ritornare» - «Sonnambuli sulla terra … scrisse San Secondo nel 1918 nel Preludio alle sue “Marionette…” dimentichi a momenti che l’albergo, dove scendemmo senza valigia, da un mondo meteorico, non è casa nostra, e un giorno verrà che si ripartirà …». E di fronte alla “ripartenza” dell’uomo da questa terra ci chiediamo che senso ha assistere al perpetrarsi di queste disgrazie o meglio come l’artista dice per la sua opera scultorea dedicata a tutti i bambini morti « … non siamo davanti a una ripresa cinematografica per raccontare la scena di un film, ma ad una colossale sciagura pietosa davanti alla quale noi tutti avvertiamo un senso di inettitudine e di colpevolezza».

La Chiesa cattolica, secondo la tradizione, il 25 dicembre celebra il Natale per la nascita del “Salvatore”, il figlio di Dio, e tutti ci prepariamo a festeggiarlo; per questa ricorrenza mondiale il messaggio artistico dell’opera scultorea di Guadagnuolo, assertore, come Maritain, delle responsabilità sociali e della dimensione dell'umanesimo al centro della persona, si fa strumento di speranza affinché, con la pietas umana e cristiana, l’Europa Cristiana, l’antico continente, possa intervenire con alto senso di responsabilità morale per fini di solidarietà e umanità. 

Calogero Rotondo

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