TERNI - ''Abbiamo edificato società poco giuste e poco sane: le ricchezze e il benessere, ad esempio, non sono condivisi equamente, i diritti umani non sono goduti da tutti, le risorse non sono servite per garantire una vita dignitosa nel pianeta'': lo dice, nella lettera di Natale ai suoi fedeli, il vescovo di Terni e presidente dei vescovi umbri, monsignor Vincenzo Paglia, secondo il quale ''la globalizzazione e l'apertura dei mercati sono stati, senza dubbio, un'occasione di crescita e di diminuzione della povertà, ovunque. Ma il mondo è cresciuto male e con troppi squilibri. All'opulenza e all'abbondanza di pochi è corrisposta, sempre più, la miseria di molti''.

''Questo Natale - ribadisce Paglia nella lettera, anticipata oggi alla stampa - giunge mentre viviamo momenti difficili per noi, per il nostro paese, per l'Europa e per il mondo''. Per il presule ternano, ''tanti di noi hanno vissuto, e vivono ancora, al di sopra delle possibilità, consumando ciò che non era necessario, accumulando beni e titoli spregiudicatamente, affidando lo scopo della vita a ciò ch'e' materiale, dimenticandosi di condividere con gli altri risorse e opportunita'. La crescita materiale senza la crescita della moralita' porta sempre con se'‚ squilibri pericolosi. Per troppo tempo abbiamo vissuto distratti e indifferenti a quel che accadeva attorno a noi. E siamo diventati tutti succubi di una nuova dittatura, quella del materialismo'', mentre ''sono evaporati i grandi ideali e si sono sgretolati tutti i sentimenti solidaristici".

Da qui la sollecitazione di Paglia a fare del Natale ''un momento per una svolta, per ripensare il nostro modo di vivere, per ridisegnare gli ideali per cui vale la pena spendere la vita'', con ''un sussulto morale sia personale che collettivo". Evitando, in questo modo, la ''deriva'' di ''chi pensa di uscire dalla crisi ripiegandosi ancor piu' su se stesso''.
 

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