Simbolo della cristianità occidentale e orientale: Assisi e Costantinopoli. Nella città di San Francesco, fondatore del primo presepe al mondo, il Trentino allestirà dall’8 dicembre un presepe a grandezza naturale, una mostra dei presepi antichi e un abete di 15,40 metri. A Costantinopoli, in comunione con il Patriarcato Ortodosso, la Provincia di Trento porterà poi una mostra con i più bei manufatti delle valli trentine.

Si parte mercoledì 8 dicembre con l’inaugurazione ad Assisi: dopo la messa celebrata nella Basilica Papale di San Francesco dal presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Cardinal Ennio Antonelli (ore 17.00), alle 18.30 si illumineranno il presepe nella piazza della Basilica Inferiore e il grande albero con le sue 11mila luci. Presenti all’inaugurazione - oltre al Cardinale Antonelli - il ministro delle politiche agricole, Giancarlo Galan, il custode del Sacro convento, padre Giuseppe Piemontese, il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e i rappresentanti della comunità trentina.

Protagoniste dell’iniziativa, dopo le esperienze in Vaticano e a L’Aquila, le valli trentine, da sempre artigiane al servizio della cristianità, al punto di tramandare di generazione in generazione i presepi attraverso lasciti testamentari. Bsti pensare che Tesero, piccolo paese della Val di Fiemme, conta più presepi che anime con quasi 10mila manufatti per 2700 abitanti, una media di 3-4 presepi per famiglia. Un’arte che risale al 1700 e che ogni anno si rinnova a Natale grazie a centinaia di comunità e famiglie impegnate ogni anno nel trasformare case, viuzze e cortili del paese in elementi architettonici di un unico gigantesco presepe.

Dodici le figure a grandezza naturale che animeranno il presepe di fronte alla Basilica Inferiore. Sono figure uniche, intagliate con cura e passione dai mastri artigiani della Val di Fiemme: Gesù Bambino, Maria e San Giuseppe, due pastori, un uomo con bambino, una donna, i tre Re Magi, un angelo, oltre agli animali intorno alla Natività.

L’incanto si estenderà anche alla Basilica Superiore, con la rappresentazione nella parte antistante il coro di una Natività del 1920, realizzata in legno di cirmolo, con oltre 20 figure da 20 cm, tutte scolpite e dipinte a mano.

Si prosegue con la mostra “Dolce Bambin Gesù” al museo della Porziuncola, dove fino al 6 febbraio si potranno ammirare le più belle natività delle valli trentine degli ultimi 400 anni: dalle raffigurazioni su formelle del 1624 al presepe in legno di cirmolo del 1912, dal trittico dipinto ad olio al monoblocco in legno interamente scolpito a mano.

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