Una giornata nell’aia di tanti anni fa, con il mulino a vento, le case coloniche, il ponticello di legno, le iniziative, le serate a tema e tanto altro ancora. Sarà tutto questo e anche di più il “Villaggio di Grano e Sale” che domani, mercoledì 20 giugno apre ufficialmente a Narni. L’inaugurazione si svolgerà dalle 19,30 in poi in Via Flaminia Ternana 145 con la musica di Marco Rea, le birre, le grigliate, i formaggi e le mozzarelle fatte sul posto e tanta animazione per i bambini. Il “Villaggio di Grano e Sale” è una fedele ricostruzione di un antico borgo contadino dove i sapori di un tempo si mescolano alla modernità e dove le famiglie vanno alla riscoperta dei valori dello stare insieme.

Il “Villaggio di Grano e Sale” è un’idea della Ceneria Grano e Sale che negli spazi all’aperto ha progettato un ambiente che riporta indietro nel tempo fino ad arrivare a quella civiltà contadina che dalle nostre parti conserva ancora tracce e testimonianze. Tante le attrattive in programma per la giornata inaugurale del 20 giugno. Chi arriverà al villaggio potrà seguire un percorso studiato di eventi e gastronomia articolato in diverse tappe: punto di degustazione di birra artigianale dove assaporare birre uniche per qualità e tipologia; angolo del casaro dove degustare formaggi e latticini; lo spazio della griglia, con carni e prodotti alla brace; il punto pizza con sfiziose tipologie di pizza di ogni genere; la musica live che allieterà la serata; lo spazio giochi per bambini con animatori e disegnatori; la distribuzione di birra bavarese gratis. Perché la scelta di ricostruire un ambiente contadino?

A spiegarlo è Massimo Posati, titolare di Grano e Sale e ideatore del villaggio. “L’idea – dice - non è una semplice trovata di marketing, ma un modo per ricordare le nostre radici. Nel villaggio i bambini imparano giocando, vengono a contatto con un mondo diverso dal loro e attraverso il gioco si avvicinano a tradizioni e valori ancora presenti in realtà come le nostre. Per i grandi è un momento di socialità. La civiltà contadina era fondata infatti sullo stare insieme, sul fare di un gruppo di persone una comunità”.
 

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