Narni - ANCI - CONAI Comuni Virtuosi
NARNI - Il comune di Narni compie molti sforzi in direzione della raccolta differenziata non ultimo quello di aver convintamente aderito ed adottato un piano di raccolta rifiuti che va verso un modello porta a porta per l’intero territorio comunale. La critica che spesso si rivolge a questo modello è quello del costo del servizio ma purtroppo non si dice mai che in realtà meno si differenzia e più il servizio aumenta esponenzialmente rispetto al costo attuale. Quindi se non si differenzia il danno ricade su tutta la cittadinanza sia in termini economici, per sopperire al costo enorme dello smaltimento di indifferenziato, che ambientali in quanto, inevitabilmente, se non si differenzia sono necessarie discariche e se non peggio inceneritori.
Non rimane che continuare verso il modello di una differenziata spinta. Esisterebbe comunque la possibilità di rendere ancora più conveniente la raccolta differenziata oltre gli attuali valori ovvero rinegoziando il rapporto con i consorzi della raccolta. Bisogna in sostanza pretendere che i consorzi di raccolta riconoscano maggiori risorse economiche ai comuni che raccolgono in maniera differenzia i rifiuti. In questo modo la raccolta sarebbe sempre più conveniente in termini economici per chi la svolge in maniera seria e concreta.
Ecco perché SEL Narni, con il suo capogruppo in consiglio comunale Santirosi Daniele, ha presentato una mozione con lo scopo di impegnare la giunta ma soprattutto al sindaco anche in qualità di presidente ANCI Umbria affinché si faccia promotore in tutte le sedi opportune proprio di questa iniziativa coinvolgendo anche altre amministrazioni locali: chiedere l’aumento della quota che il CONAI versa ai comuni aderendo, come hanno già fatto oltre 200 amministrazioni locali, ad una iniziativa dell’associazione comune virtuosi che va proprio in questa direzione.
Infatti delle centinaia di milioni di euro all’anno che vengono incassati dal Sistema Conai, solo poco più di un terzo viene girato ai Comuni e queste risorse spesso non entrano neppure nelle casse comunali. Nel 2012 ai Comuni è andato circa il 42 % del totale degli introiti dei consorzi. Riteniamo che un sistema che opera senza scopo di lucro come il Conai non dovrebbe avere alcuna difficoltà a riconoscere ai Comuni sia i costi di raccolta che i ricavi per la cessione del mercato di quanto conferito ai Consorzi di filiera.
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