ORVIETO - Dopo avere festeggiato lo scorso anno il quarto di secolo di vita, Umbria jazz winter torna a Orvieto dal 28 dicembre al primo gennaio con un cartellone ricco di star ma anche con numerosi eventi collaterali.

Il programma è stato presentato dal direttore artistico Carlo Pagnotta nella sede della Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto.
Nel cartellone (i biglietti saranno in vendita dal 31 ottobre) scorrono i più bei nomi del jazz italiano, tra i quali i trombettisti Enrico Rava, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso e Flavio Boltro, e personaggi "di culto" di quello americano, esponenti di generazioni diverse come Ethan Iverson e Barry Harris. Per gli organizzatori un'edizione che si segnala per "un grande numero di proposte interessanti dal punto di vista progettuale, con alcune esclusive".
Molti artisti hanno voluto approfondire - è stato spiegato - aspetti particolari di quell'universo variegato del jazz oppure della sua storia, dalle musiche del cinema italiano all'arte di Bud Powell e al bebop, dall'omaggio alla leggenda di New Orleans, la città culla del jazz, al ricordo di Fabrizio De André a vent'anni dalla morte con uno spettacolo tra jazz e canzone, ma anche letture e documenti originali.
Il programma conferma l'identità di una manifestazione "colta" che privilegia un rapporto profondo e motivato con la musica. Ci sono comunque, in linea con la filosofia di Umbria Jazz, anche proposte più "popolari", con generi musicali che vanno incontro ai gusti dei non addetti ai lavori o non specialisti, ma che rispondono ai requisiti di qualità imprescindibili per Umbria jazz.
Quasi tutti gli artisti sono residenti e si potranno ascoltare quindi più volte durante i cinque giorni di festival, ed alcuni sono proposti in formazioni e progetti diversi. I luoghi della musica sono il teatro Mancinelli, il museo Emilio Greco, le sale del Palazzo del Capitano del Popolo, tutti nel cuore dell'acropoli orvietana.
Musica non stop al Palazzo dei Sette e Jazz lunch e Jazz dinner al "Malandrino" e al "San Francesco".
Come sempre, ci saranno i Funk Off a sfilare per le vie del centro orvietano. E per chi vorrà far tardi, verranno nuovamente proposte le jam session, definite uno dei riti più identitari del jazz fin dalle sue origini. Si comincia a mezzanotte con la resident band (Piero Odorici e Daniele Scannapieco ai sax, Andrea Pozza al piano, Aldo Zunino al contrabbasso e Antony Pinciotti alla batteria) e si prosegue finché si ha voglia.
Restano centrali i due momenti che da sempre caratterizzano il festival, il concerto gospel che segue la Messa di Capodanno nel Duomo e i tre grandi veglioni della notte di San Silvestro.
Umbria jazz, infine, offrirà anche quest'anno una vetrina di prestigio a due giovani formazioni: la vincitrice del Conad jazz contest 2018 e il Berklee-Umbria jazz clinics 2018 Award group, ovvero gli studenti più promettenti tra quelli che hanno frequentato i corsi estivi del College di Boston.

 

 

Condividi