La musica ha un futuro? Cinque grandi artisti ci raccontano come la immaginano
![](http://umbrialeft.it/files/imagecache/grande/2057830-festival_del_giornalismo_0.jpg)
di Agnese Cupido
PERUGIA - Il Festival del Giornalismo giunge alla tappa finale, quella a Teatro Morlacchi con degli ospiti di eccezione. Manuel Agnelli (Afterhours), Tommaso Colliva (Calibro 35), Giovanni Gulino (Marta Sui Tubi), Roberta Sammarelli (Verdena), Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti) e Luca Vortorta (direttore XL La Repubblica) ci hanno parlato della musica e del suo futuro, di fronte a una platea piena di giovani e non solo.
Vortorta, in apertura, spiega perché ad affrontare l'argomento sono stati chiamati proprio questi cantanti piuttosto che altri e la ragione non sta soltanto in un fattore di qualità dei loro prezzi e bravura dei loro gruppi, ma piuttosto in ciò che loro hanno fatto e stanno facendo nel panorama della musica italiana. Questi artisti, infatti, sono tutti promotori di progetti molto importanti volti a sostenere band o artisti emergenti e non, senza distinzioni di genere, al fine di far fronte alla crisi che attanaglia le grandi major e l'industria discografica. Case discografiche e mercato della musica, infatti, oggi preferiscono andare incontro al colpo sicuro, inseguire i talents, puntare su chi potrebbe far fare più soldi, innescando così un mercato della “musica usa e getta”, per cui se non fai più guadagnare, vieni buttato via. Il mondo della musica, quella vera, non può accettare tutto questo e allora si ingegna per poterci mettere del suo e salvare la loro arte. Ecco in breve i loro progetti:
Manuel Agnelli nel 2001 ha ideato il “Tora! Tora!”, un festival musicale itinerante che ha riunito il meglio della scena alternative italiana, su modello dell'americano festival Lollapalooza. Ci ha riprovato nel 2009 con “Il Paese è Reale”, progetto condiviso con altri diciotto artisti affermati e non. In entrambe i casi l'idea è quella di far notare gruppi e generi ancora ignorati dai media e dalla critica.
Gulino, dall'ottobre 2012, ha messo a punto “Musicraiser”, una piattaforma sul web, che consiste nel finanziamento dal basso da parte di chiunque abbia simpatia o interesse per un certo progetto presentato da artisti emergenti e/o affermati, dj, club, insomma chiunque voglia portare avanti un progetto musicale.
Toffolo si fa in qualche modo “manager”, ma ribaltando la struttura verticale dell'industria discografica e creando piuttosto un collettivo come “La Tempesta Dischi”. Mettendo al centro dell'attenzione l'artista, La Tempesta si presenta come un'etichetta che sposa lo stile e la poetica di tanti gruppi italiani che si appellano a Toffolo e ai suoi compagni non per imparare una poetica, ma per comunicare la loro. Si incontra così la musica libera, pura, quella rifiutata dalla major che rifiutano un mercato del genere perché ritenuto troppo rischioso.
Roberta Sammarelli, invece, ci racconta l'esperienza dei Verdena. Il gruppo, nonostante sia nato e continui a stare sotto una major come la Universal, ha rifiutato le regole della casa discografica, facendosi manager di se stesso. Il risultato? Un rapporto più umano, l'instaurazione di un contatto, con i fans e con le persone che si trovano a incontrare per la promozione di un disco o l'organizzazione di un evento.
Infine, Colliva, che da tecnico e non da artista, nel suo libro “The New Rockstar Philosophy”- traduzione dell'omonimo libro americano- ci offre una sorta di manuale per i giovani artisti, nella convinzione che occorra educare sì a una cultura musicale, ma anche a una cultura sul lavoro di studio.
Progetti interessanti e importanti, tutti con un unico scopo, ossia quello di dire basta al mercato della musica “usa e getta”, che va sempre incontro al colpo sicuro, che non guarda al talento in se', ma alla possibilità di venederlo. Si parla di crisi, ma la crisi è quella delle industrie discografiche, non quella della musica libera, pura, che invece è destinata ad avere futuro. Il messaggio di questi artisti vuole sollecitare a creare, a fare qualcosa per migliorare il nostro paese attraverso la grande comunicabilità che caratterizza la musica, a farsi avanti dimostrando il proprio talento e di potercela fare indipendentemente dalle major. Questo è il futuro che si vuole per la Musica.
![Condividi](/sites/all/modules/addtoany/images/share_save_171_16.png)
Recent comments
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago