PERUGIA - In occasione della mostra “In Movimento. La nostra storia dal 1960 ad oggi”, un museo itinerante sul movimento studentesco, progetto promosso dalla Rete degli Studenti Medi con la partnership dell’Unione degli Universitari e di EdWork, giovedì 22 marzo è stato organizzato un incontro presso il dipartimento di Scienze Politiche di Perugia. La giusta occasione per tracciare un bilancio a cinquant’anni dall’inizio dei movimenti studenteschi e per riflettere sullo stretto legame che da sempre intercorre tra questi e il movimento pacifista. Ad aprire l’incontro, che ha raccolto grande partecipazione dalle scuole superiori di Perugia, la Professoressa Paola Ducato, docente di storia e filosofia presso il Liceo Classico Mariotti e Presidente dell’Associazione Produttori di Pace.

“Oggi è una data storica – ha esordito la Presidente di Produttori di Pace – il 22 marzo 1968 infatti uno studente francese, ha occupato, per protestare contro i fatti del Vietnam, la Sala del consiglio della facoltà di Lettere di Nanterre”.

“Siamo qui – ha proseguito la Professoressa Ducato – non per celebrare ma per confrontarci e fare un bilancio insieme: la pace e i movimenti pacifisti che da lì sono nati sono indubbiamente un elemento importantissimo”.

La Presidente Ducato ha poi rivolto lo sguardo alla realtà specifica di Perugia :

“C’è stato nella nostra città un ’68 prima del ’68 -  ha dichiarato – una certa atmosfera si respirava già il 24 settembre 1961, in occasione della Marcia della Pace e della Fratellanza Perugia – Assisi di Aldo Capitini”.

A prendere la poi la parola è stato Lanfranco Binni, Presidente della Fondazione Aldo Capitini, che ha ricordato il fervente antifascista perugino a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Binni ha sottolineato l’importanza per le nuove generazioni di riprendere “il lavoro” di Capitini, ricontestualizzandolo nell’attualità: la tecnologia consente difatti una rapida e semplice consultazione del materiale del filosofo perugino, in quanto è stato creato un archivio digitale di tutti i suoi documenti.  A chiudere l’incontro l’intervento di Daniele Taurini dell’Associazione “Rete della Pace”. Una mattinata di confronto dunque, quella andata in scena all’Università di Perugia, con la finalità primaria di avvicinare le nuove generazioni non soltanto ad periodo storico particolarmente rilevante come quello degli anni Sessanta ma soprattutto per trasmettere l’assoluta necessità di pace, elemento imprescindibile ai fini di costruire un futuro.

Mantenere un saldo legame tra i movimenti degli studenti e quelli pacifisti rimane quindi alla base della società e, nonostante le trasformazioni inevitabili nel corso degli anni, è importante che questi movimenti continuino a dialogare tra loro e a procedere nella medesima direzione.

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