La politica sta facendo scempio dei diritti dei lavoratori, con un colpo di mano si assaltano le faticose conquiste di anni di lotte.

Il nuovo accordo sulla produttività delegittima il contratto collettivo nazionale a favore della contrattazione di secondo livello (aziendale o locale) su orari,prestazioni e organizzazione del lavoro con il compiacimento dei confederali CISL e UIL.

Al punto quattro dell’accordo di governo con le parti sociali si auspica la partecipazione dei lavoratori all’impresa come ”azionariato volontario” minando dall’interno quella che può essere l’unione dei lavoratori sulla contrattazione così che ci saranno lavoratori si serie A o B.

La vicenda di Pomigliano è stata profeta di sventure ed un grave precedente che hanno condotto alle scelte di oggi.

Oggi i diritti si annullano con fredda indifferenza da un governo che cura con particolare determinazione gli interessi del sistema finanziario.

L’articolo 4 dello statuto dei lavoratori stabilisce che è fatto divieto all'imprenditore di utilizzare sistemi che consentano il controllo a distanza dell'attività lavorativa dei dipendenti., ma nell' accordo al capitolo “organizzazione del lavoro” si recita: l'affidamento alla contrattazione collettiva delle modalità attraverso cui rendere compatibile l'impiego di nuove tecnologie con la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori, per facilitare l'attivazione di strumenti informatici ordinari, indispensabili per lo svolgimento delle attività lavorative.

Si vorrebbe, attraverso le telecamere, il controllo dei lavoratori. “Controllo” questo è la parola d’ordine!
Questo accordo secondo i firmatari rilancerebbe l'economia del nostro paese !
Tutti sappiamo che la deindustrializzazione dell' Italia, travolta dal fenomeno delle delocalizzazioni, dipende inanzitutto dal costo del denaro e dalla tassazione; invece i firmatari dell'accordo vogliono farci credere che annullando una serie di diritti elementari e la detassazione degli straordinari si risolleverebbero le sorti economiche dell'Italia !

Ancora un grande errore che comporterà illusioni prima e grandi tensioni sociali poi.
Nel frattempo le condizioni di vita di chi lavora e dell'economia nazionale continueranno a peggiorare.

 

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