PERUGIA - "In attesa di conoscere meglio i contorni di questa ennesima tragedia nell’edilizia ed esprimendo tutta la nostra solidarietà alla famiglia della vittima, come Fillea Cgjl, vogliamo tornare a denunciare l'assurdità di queste morti sul lavoro, che rappresentano per noi tutti la peggiore delle sconfitte”, è quanto afferma Patrizia Peveroni della Fillea Cgil di Perugia, dopo la morte per caduta dall'alto di un lavoratore edile in un cantiere a Capanne (Perugia).

“Nonostante gli sforzi del sindacato e degli enti bilaterali in materia di formazione, informazione e prevenzione - afferma Peveroni - i lavoratori continuano a morire e questo è senz’altro dovuto alla continua corsa al risparmio economico da parte delle imprese, oltre alla carenza di controlli e vigilanza da parte delle istituzioni preposte. Per questo continuiamo a chiedere rispetto delle regole da parte delle imprese e investimenti pubblici e privati in sicurezza (dopo anni di continui tagli), per far sì che, nel 2018, nessuno debba rischiare la vita per portare a casa un pezzo di pane”. 

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