(Ecb) Paleografo, pittore, astrologo. E “cervello libero”, come amava ripetere. 
É morto Alberto Maris Sartore, funzionario dell’Archivio di Stato, appena andato in pensione che aveva fatto, studiando sulle carte del passato, grandi ed interessanti scoperte. 
La mia classifica - personalissima - trova al primo posto la scoperta del processo civile sul ritrovamento a Pila di Perugia della statua dell’Arringatore, restituendo una verità storica che Cosimo I de’ Medici aveva voluto nascondere.
Solo per aver restituito a Perugia quello che era di Perugia, Sartore avrebbe meritato significativi riconoscimenti dalla sua città.
Al secondo posto il ritrovamento del processo civile per l’incendio alle case dei Tei, con all’interno il procedimento penale per le “Nozze di sangue” dell’estate del 1500, quando i congiurati, dopo aver consumato il
massacro dei Baglioni, diedero fuoco alle abitazione del casato amico dei baglioneschi. 
Al terzo posto il documento attestante il pagamento al Perugino dei lavori del Collegio del Cambio dal quale venne fuori la notizia che il pittore, per essere saldato dai banchieri della sua città, dovette attendere ben otto lunghi anni. 
Tante, e tutte di spessore, le scoperte di Sartore conosciuto più fuori Perugia - ed all’estero in particolare - che non nel capoluogo umbro.
I funerali di Sartore, classe 1956, si terranno sabato mattina nella basilica di San Domenico alle 10. 

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