Morgan, “Non ho paura di dormire su una panchina, ma là dentro c’è la mia vita"
SPOLETO - "In questi giorni la mia casa, che è il centro della mia creatività, è sotto assedio, mi è stata tolta, ma non mi interessano le quattro mura. Posso dormire anche su una panchina, ma là dentro c'è la mia vita, il mio lavoro, quello che ho fatto negli ultimi 30 anni, documenti, partiture, lettere, scritti, e le chiavi ce le ha la polizia ed entro tre giorni devo sgomberare. Chiedo alla politica di intervenire": lo ha detto oggi il cantautore Morgan, costretto a lasciare la sua casa di Monza pignorata martedì scorso, durante 'Spoleto Arte', la kermesse di arte contemporanea organizzata da Salvo Nugnes.
A sostenerlo è intervenuto il critico d'arte e parlamentare Vittorio Sgarbi: "Il potere si misura attraverso l'arte.
L'artista è quello sempre vivo, non quello che è morto. E mentre è vivo ne è parte integrante, io vedo che Morgan è un bene culturale e lo proteggo perché la sua è una casa d'artista. Il privilegio dell'arte è l'unica cosa che protegge il popolo".
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