PERUGIA - Il lungo cammino verso la pace, la tolleranza religiosa tra i popoli, il messaggio di San Francesco, la visita del Papa ad Assisi nel prossimo ottobre e il valore del presepe: questi gli argomenti che hanno caratterizzato la visita, nel Palazzo della Provincia, a Perugia, di monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della Ceu (Conferenza episcopale umbra), ricevuto nel pomeriggio dal presidente dell'ente, Marco Vinicio Guasticchi. Presenti anche il vicepresidente della Provincia, Aviano Rossi, e l'assessore alle politiche culturali, Donatella Porzi.

''La sua graditissima visita e' preziosa occasione - ha affermato Guasticchi rivolgendosi a Monsignor Vincenzo Paglia - per affermare che, nello stesso Statuto della Provincia di Perugia, che fa gia' propri i valori della storia, delle tradizioni, degli ideali di pace, di giustizia, di liberta' e di solidarieta' e cooperazione tra i popoli, possa essere contemplata la memoria di Francesco e Benedetto. Questo perche' l'istituzione sia un elemento per promuovere la pace non solo a parole. Ma e' necessario anche l'impegno dei cittadini e delle istituzioni per marginalizzare ogni forma di estremismo. Lo voglio ricordare in questo inizio 2011 caratterizzato da intolleranze religiose tese a disarticolare quello che e' stato il cammino iniziato da Giovanni Paolo II ad Assisi. Un impegno adesso ripreso da Benedetto XVI, sempre partendo da Assisi. San Francesco ha tracciato profondamente la nostra cultura. Non vogliamo essere professionisti della pace: la pace si costruisce passo per passo''.

Guasticchi ha poi fatto un accenno al valore del presepe, sottolineando come la Provincia - riferisce un comunicato dell'ente - abbia aderito a questa tradizione, instaurando un rapporto di collaborazione con l'associazione Amici del presepe per ''valorizzare il territorio dando importanza alle tradizioni e all'identita' storica, culturale e religiosa locale''.

''Come coordinatore - ha concluso il presidente della Provincia - delle iniziative celebrative dei 150 anni delle Province italiane, proporro' di adottare per ogni Provincia un presepe: un segnale in direzione della pace e della tolleranza religiosa con cui sfidare chi vuole vedere la religione come elemento di divisione e non di unione''.

''La Ceu - ha affermato monsignor Paglia - vuole guardare all'esterno della nostra Chiesa e sentire la responsabilita' del bene comune di tutta la nostra regione. Vogliamo dare il nostro contributo per tutto. Con ambizione, volendo essere efficaci, con umilta' ma con determinazione, vogliamo che la nostra societa' ritrovi la responsabilita' del bene comune, riscoprire la responsabilita' di tutti. La pace non e' solo opera di ambasciatori o politici, ma di tutti e salutiamo con riconoscenza e gioia l'iniziativa del Papa di venire ad Assisi. La pace e' anche opera della preghiera e dei tanti fili creati in tanti anni di incontri originati da Assisi''.

''La riproposizione della nomina nello Statuto - ha aggiunto mons. Paglia - non e' una richiesta di parte, il problema non e' mettere il marchio ma cogliere da parte dell'intera societa' umbra quelle dimensioni che rendono questa nostra regione ben piu' ampia di quanto potrebbe pretendere. Una dimensione di pace, quella di Francesco, quanto mai pregnante oggi. Segno di debolezza e' la guerra, segno di forza e' stare davanti all'altro convinti che lo capiremo''.

Monsignor Vincenzo Paglia ha poi parlato del presepe definendolo ''di sapore umbro fin dall'inizio''. ''Nella sua semplicita' - ha aggiunto - ha una forza incredibile proprio in questo tempo. Non e' folklore, ma rivoluzione spirituale, quel bambino ha cambiato la storia. Di quel bambino ebbero paura i benpensanti di Gerusalemme ed Erode. Ridare voce al presepe, che ha una forza evocativa straordinaria, e' ridare voce alla forza che puo' cambiare la storia''. Nel congedarsi il Presidente della Conferenza Episcopale Umbra ha ricolto al presidente della Provincia di Perugia espressioni augurali per i percorsi virtuosi e le iniziative intraprese dall'Ente in direzione della solidarieta' e della pace''.

 

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