Il consigliere regionale Massimo Monni (Pdl) nella sua interrogazione solleva la questione dell'inopportunità della presenza in seno al Consiglio della Fondazione “Perugia-Assisi” dell'ex rettore Stefania Giannini, eletta senatore nella recente tornata elettorale. Monni ha spiegato che Il progetto Perugia Assisi capitale europea della cultura rappresenta “una grande opportunità non solo per la città di Assisi ma per tutta la Regione. E quando fu nominato il Consiglio di Amministrazione composto da tre membri, il professor Bruno Bracalente, un manager di origine perugina il dottor Andrea Ragnetti e la professoressa Stefania Giannini allora rettore dell’Università di Perugia la filosofia dei soci fondatori era quella di comporre un organismo asettico e non legato a incarichi politici”.

L'assessore Fabrizio Bracco, nella sua risposta ha concordato con Monni sul valore della fondazione per raggiungere un obiettivo che è largamente condiviso dalla Regione e cioè la candidatura di Perugia Assisi a Capitale europea della Cultura per il 2019. “La fondazione – ha spiegato l'assessore – ha un Consiglio di amministrazione composto di cinque membri, tre di questi membri sono indicati dai soci fondatori, Regione Umbra Comune di Perugia e Comune di Assisi e due eletti dal Collegio di Indirizzo. Nella prima fase, aprile 2012, furono indicati dai soci fondatori il professor Bruno Bracalente dalla Regione Umbria, il dottor Andrea Ragnetti dal Comune di Perugia, la professoressa Stefania Giannini dal Comune di Assisi.

Successivamente, in epoca recentissima, a seguito dell’ingresso dei nuovi soci nella Fondazione, a cominciare dalla Camera di Commercio, dall’Unioncamere, dalla Camera di Commercio di Perugia e di Terni, il Consiglio di Amministrazione è stato confermato, per cui la Regione Umbria ha confermato il professor Bracalente, il Comune di Perugia il dottor Ragnetti, e recentissimamente il Comune di  Assisi ha confermato la professoressa, oggi senatrice, Stefania Giannini. La questione sollevata attiene esclusivamente a opportunità politica, non rilevandosi alcuna norma dello statuto che osti. Una questione che deve essere in primo luogo valutata dalla persona interessata e in secondo luogo dal Comune di Assisi”.

Nella sua risposta il consigliere Monni ha detto che l'assessore Bracco ha “concordato  in linea di massima sul problema sollevato. Sono consapevole che lo statuto non prevede norme ostative nel caso di specie, e sarà mia premura scrivere al sindaco Ricci sottoponendo la questione.  Perché ritengo – ha aggiunto - che se quella a Capitale europea della cultura  deve essere una candidatura che coinvolge tutti gli umbri, nella fondazione non ci devono essere rappresentanti politici o che ricoprono incarichi politico-istituzionali. Stesso discorso – ha concluso – vale anche per le elezioni a rettore dell'Università: anche in quel caso non ci debbono essere candidati che ricoprono incarichi istituzionali di nomina politica”.

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