Spesso e volentieri le vertenze che stanno caratterizzando negativamente il mondo del lavoro e l’Umbria negli ultimi anni, rappresentano, per alcune forze politiche, la preziosa occasione per fare passerelle (fugaci) a fini propagandistici. Prassi che raggiunge picchi altissimi a ridosso delle scadenze elettorali.

L’ultimo caso in ordine temporale, almeno nel nostro settore, è la vertenza della Molini Fagioli, una vertenza sui generis, in cui le criticità non erano endogene (perdita di volumi, crisi aziendale o semplicemente scelte unilaterali tese alla riduzione del personale) ma di natura prettamente giudiziaria: una lite di vicinato che rischiava concretamente di portare alla chiusura dell'azienda.
Bene, a fronte di questa criticità, i primi a scendere in campo sono stati i lavoratori e lo hanno fatto coinvolgendo il sindacato e chiamando a responsabilità proprio quella politica che era risultata assente fino a quel momento, o si era mossa in maniera ambigua, dando un colpo alla botte e uno al cerchio. È stata la capacita di mobilitazione dei lavoratori a portare l'attenzione dei media su questa vicenda, sottolineandone la natura surreale. Le riunioni fatte davanti al prefetto con le Rsa e le segreterie di Flai e Uila hanno rappresentato un momento cruciale in questa vertenza, perché attraverso quel tavolo si è data voce ai disagi di un numero importante di lavoratori che si portavano dietro famiglie con mutui, monoreddito e con particolari difficoltà, che sarebbero stati colpiti da questa ordinanza del giudice (non del Tar come afferma qualcuno) in maniera drammatica.
Insomma, il giorno dopo che la vertenza si è chiusa perché “semplicemente” l’azienda ha acquistato le case dai vicini, ci sembra ingiusto che qualcuno se ne prenda il merito, senza nemmeno sottolineare non tanto l’azione sindacale, ma almeno lo sforzo messo in campo dai lavoratori con i presidi, con gli incontri in Comune, con il momento di coinvolgimento della popolazione di Magione davanti ai cancelli del Molino e, infine, con la riunione davanti al prefetto, a cui va il ringraziamento delle organizzazioni sindacali e della Rsa per la disponibilità e per la competenza dimostrate.
Quindi, avremmo preferito che gli interventi di ministri e onorevoli fossero arrivati molto prima, consentendo una soluzione anni fa, in modo da permettere all’azienda di effettuare investimenti strutturali in grado di portare nuovi posti di lavoro e di favorire la costruzione di accordi integrativi di valore, che rappresenterebbero il giusto riconoscimento al sacrificio delle maestranze. 

FLAI CGIL – Michele Greco
UILA UIL – Daniele Marcaccioli
RSA Molini Fagioli
 

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