Modì e Jeanne: amore totale e tragico riposano sotto un’unica pietra tombale
di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - Questo è uno dei ritratti (se ne contano una ventina) dedicati da Amedeo Clemente Modigliani (1884-1929) alla sua ultima Musa, Jeanne Hebuterne (1898-1920), poco dopo averla conosciuta nel 1917.
È un olio su tela che si trova al Museum of Art di Philadelphia.
Modì (molti lo chiamavano anche Dedo) era stato subito affascinato da questa splendida ragazza (le foto confermano i giudizi dei contemporanei) dagli occhi azzurro chiari e appena maggiorenne, che gli era stata presentata dal fratello di lei, anche lui pittore.
Ma quando i due avevano cominciato a frequentarsi la famiglia di lei (e lo stesso fratello) si erano subito, e ferocemente, opposti.
L'immagine dell'artista "maudit", le sue plateali sregolatezze (assenzio, hashish, champagne a fiumi) non garbava alla borghesia parigina.
Non è escluso che la tragica fine di Jeanne, suicida poche ore dopo la morte di Dedo nell'ospedale de La Charité, sia legata all'ostracismo insuperabile della famiglia, che la fece tumulare in un cimitero cittadino e non al “Père Lachaise” insieme a Modigliani come chiedevano gli amici della coppia.
Solo dopo molti anni il permesso verrà accordato.
I due, finalmente, riposano sotto un'unica pietra tombale.
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