Un minuto prima della mezzanotte.
L'unico che la racconta, la preoccupazione vera di questa umanità. è Boris Johnson, il capo di quell'Inghilterra che se ne è andata dall'Europa e che continua ad essere quell'isola lontano da tutti e da tutto. Non dall'inquinamento, sia chiaro, perchè a quello non sfugge nessuno. Un minuto prima della mezzanotte: l'umanità di trova in questa posizione in quegli ultimi sessanta secondi dei famosi film di Bond, James Bond, dove l'orologio scandiva la fine del mondo.
é l'unico che ha raccontato la verità è l'unico che alla fine lo ha detto che quel famoso G20 che ha riempito le pagine e i telegiornali italiano per una settimana è stato solo foto, visite ricordo a Roma e bla bla bla. Chiacchiere e distintivo recitava un celebre film. L'orologio della fine scorre con lentezza ma inesorabile: bruciamo le foreste per produrre caffè, inquiniamo mari e fiumi perchè li inondiamo di plastica, rifiuti tossici, dal cromo al bromo al mercurio, avveleniamo la terra lentamente, per fare i soldi adesso senza preoccuparsi del domani, di quello che lasceremo ai nostri figli e hai nostri nipoti.
Un vecchio professore di antropologia dell'Università di Perugia mi raccontava una ventina di anni fa: per fortuna prima o poi l'uomo scomparirà dal pianeta Terra e per il pianeta sarà un giorno di festa.
I governanti del mondo rimandano: fine della deforestazione tra 10 anni, stop alle emissioni nel 2070, un tempo enorme per non contare i danni irreparabili. Nessuna sanzione, nessun avvertimento, sepolcri imbiancati che si mettono in mostra e sanno di condannare il pianeta. Cina e Russia che inquinano come il resto del mondo hanno mandato le terze file, non hanno nemmeno avuto il coraggio di sedersi intorno al tavolo. Lo hanno fatto per risparmiare l'inquinamento dell'aereo dicono i maligni, o erano indaffarati a fare i conti con la rispettiva economia. Ma la colpa non è la loro, non è dei 20 o dei 100 o dei 30. La colpa è solamente la nostra, che vogliamo sempre di più, chiediamo sempre di più, costruiamo sempre di più, consumiamo sempre di più. Una nuova vettura, il cellulare, il tv color, il computer, bere acqua contenuta nella plastica, acquistando prodotti avvolti nella plastica. Ne produciamo tonnellate ogni giorni e non sappiamo dove buttarla, come smaltirla, come difenderci dalla "monnezza che creiamo". E' finito il G20, inizia COP26, poi passeremo al 100 plus con in omaggio una gita in gondola o un viaggio interplanetario. Ma non ammetteremo mai di essere la specie che sta distruggendo il nostro pianeta.

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