Il Ministro del Lavoro Calderone dia risposte concrete ai precari delle Poste

I lavoratori precari di Poste Italiane riunitisi nel Movimento Lottiamo Insieme hanno chiesto formalmente alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone di convocare un Tavolo di confronto tra i responsabili aziendali e una loro rappresentanza, e al direttore generale dell’Azienda Giuseppe Lasco di chiarire quante sono le ore di lavoro non pagate complessivamente nell’arco degli ultimi cinque anni ai dipendenti precari impegnati nella fornitura del servizio postale nazionale, pubblicamente finanziato con 1,3 miliardi di euro nel periodo 2020-2024.
La richiesta, preceduta da una breve premessa integralmente riportata di seguito, è stata trasmessa per opportuna conoscenza al Comando Generale della Guardia di Finanza, all’Antitrust, all’AGCOM e all’Autorità Nazionale Anticorruzione.

“Lottiamo Insieme” è un movimento sociale, indipendente e apartitico, nato a Roma nella primavera del 2023, costituito da centinaia di ex lavoratrici e lavoratori precari di Poste Italiane, che da anni stazionano in lunghe graduatorie in attesa di stabilizzazione, riunitisi per chiedere all’Azienda e alle Istituzioni risposte certe sul proprio futuro; il Movimento fin da subito inizia a raccogliere adesioni da tutta Italia e, con incredibile frequenza, apprende dagli stessi lavoratori precari, per la maggior parte giovani, adibiti esclusivamente alle attività di portalettere o di addetto allo smistamento, notizie di irregolarità e illegalità nello svolgimento dei servizi di consegna postale (pubblicamente finanziati con 1,3 miliardi di euro nel quinquennio 2020-2024); in sostanza, i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, denominati CTD, sottoposti al ricatto della mancata riconferma al termine del rapporto di lavoro, si ritrovano costretti a vedersi calpestare i propri diritti, subendo conseguentemente l’imposizione di turni estenuanti, fino a 10-12 ore al giorno, e straordinari non pagati, pur risultanti dalle timbrature dei cartellini in entrata e in uscita dei dipendenti, la cui conoscenza rientra nella piena disponibilità datoriale;
la cattiva e consolidata prassi aziendale di “spingere” il personale CTD, in particolare chi ricopre il ruolo di portalettere, a lavorare più ore rispetto a quelle previste da contratto e non riconoscere loro il diritto al compenso per lo straordinario, giocando sull’insicurezza che deriva dal lavoro precario, danneggia l’immagine di Poste Italiane, «presidio di legalità e di presenza dello Stato» nelle parole della Premier Giorgia Meloni, mina la credibilità delle Istituzioni democratiche, calpesta la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre che a costituire evasione fiscale e contributiva;
il Movimento Lottiamo Insieme ha ripetutamente denunciato agli organi competenti, in particolare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ma anche alla stessa Azienda e ai sei sindacati firmatari del Ccnl aziendale, le condizioni lavorative a dir poco disastrose che caratterizzano il settore del Recapito, la ricattabilità insita nelle procedure di stabilizzazione regolate secondo una graduatoria che non scorre, i danni cagionati all’Erario derivanti dal sistematico mancato pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario.
Movimento Lottiamo Insieme - Carmine Pascale - Andrea Fasano - William Littarru

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