Il governo compie un altro misfatto sulla pelle della parte più debole della popolazione non inserendo nel decreto mille proroghe lo slittamento dell'esecuzione degli sfratti per finita locazione.

Ricordiamo che gli sfratti per finita locazione sono, per la stragrande parte dei casi, quelli proposti da grandi immobiliari a fini speculativi, per liberare gli immobili e poterli rivendere a libero mercato o per lucrare affitti più alti.
Infatti, i casi di necessità del proprietario non sono tra le causali per cui si estende la proroga.

I dati sugli sfratti in Italia segnalano una acuta sofferenza sociale, dal punto di vista numerico, assai più estesa della pur grave emergenza dei pignoramenti per insolvenza sui mutui.
Solo nel 2009, sono state emesse oltre 60 mila sentenze di sfratto, che si aggiungono alle 51 mila del 2008 e così via. Una tendenza all'aumento che, negli ultimi anni è un dato costante e allarmante. Dentro questa tendenza all'aumento degli sfratti, vi è una impennata degli sfratti per morosità, che ormai superano l'85% del totale delle sentenze emesse annualmente.

Una spirale perversa, causata dall'assenza di edilizia residenziale pubblica e dalla liberalizzazione dei canoni e alimentata dalla crisi economica che produce disoccupazione e falcidia i redditi popolari.

Già nella legge di stabilità il governo si era distinto per avere tagliato dell'85% il fondo sociale per il contributo affitto per le famiglie con redditi bassi, ora infierisce con la mancata proroga degli sfratti.

Va promossa una mobilitazione contro questo governo, i sindacati confederali e quelli di base dovrebbero proclamare lo sciopero generale.

Noi intensificheremo la mobilitazione nelle città: la richiesta che avanziamo è che, nella conversione del decreto in legge, venga inserita la proroga degli sfratti e che questa venga estesa, almeno per tutto il 2011, anche alla morosità incolpevole.

Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini
 

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