“Qual è l’attuale livello degli impegni di spesa di competenza di Arpal in tema di politiche attive del lavoro, in relazione al programma Fse 2014–2020 e quali azioni l’Agenzia ha messo in campo per dare immediata attuazione alle risorse che arriveranno da Fse+ Umbria 2021–2027”. È quello che chiede il gruppo regionale del Partito Democratico tramite un atto di Tommaso Bori (primo firmatario) sottoscritto da Simona Meloni, Michele Bettarelli e Fabio Paparelli. L’interrogazione ha l’obiettivo di verificare “la presenza di eventuali ritardi che potrebbero portare alla perdita di fondi comunitari indispensabili”. 

“L’Umbria – spiegano i consiglieri Dem – nella prossima programmazione europea sarà destinataria di più risorse in quanto classificata come ‘regione in transizione’ e non più come ‘sviluppata’. Il Covid ha, di fatto, peggiorato, gli indici di sviluppo economico e di sostenibilità sociale. Da questo contesto prende le mosse il programma Fse+ Umbria 2021–2027, che punta a riportare l’Umbria nella categoria delle Regioni più avanzate, innalzando la produttività, migliorando le competenze e accrescendo la ricchezza del territorio. Per far sì che queste opportunità diano concreti risultati, prerogativa necessaria è il miglioramento dell’efficacia della spesa ma anche la possibilità che queste risorse possano essere complementari con quelle derivanti dal Pnrr”. 

“Obiettivo comune dei fondi europei – continuano i consiglieri del Partito democratico – è quello di promuovere un percorso di transizione ecologica e digitale. Il Fse+ Umbria 2021–2027 è uno strumento strategico, che vuole realizzare anche in Umbria i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali e dell’Agenda 2030 per costruire un’agenda sociale che affronti il tema del lavoro e dell’inclusione, ponendo la persona e le sue relazioni al centro. Obiettivi che vengono perseguiti sono anche l’innalzamento dei livelli occupazionali, il pieno accesso al mercato del lavoro da parte di donne e giovani, il contrasto di ogni forma di esclusione sociale, l’accrescimento delle competenze nei mercati transnazionali e un attento collocamento delle transizioni. Il tutto portando anche alla creazione di lavoro di qualità. Tutte azioni fondamentali, di cui l’Umbria ha estremamente bisogno e per le quali non possiamo farci trovare impreparati. Ecco dunque – concludono - la necessità di predisporre tutte le azioni necessarie, all’insegna anche della partecipazione delle scelte e dell’impegno”.

Fonte Acs 

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