ANCONA - ''Si rincorrono notizie di stampa secondo cui i commissari straordinari dell'Antonio Merloni avrebbero restituito la caparra di due milioni all'iraniana Mmd''. Lo rileva la Cgil, attraverso i segretari nazionali e di Marche e Umbria Scudiere, Venturi e Bravi.

''Puo' sembrare - dicono - l'esito scontato di una fase di trattativa riservata che avesse gia' al suo avvio margini ristretti e criticita' rilevanti. Cio' che risulta inaccettabile e' che, ancora una volta, un ennesimo, delicato passaggio di questa vertenza debba apprendersi tramite stampa, circondato e rincorso dalle versioni piu' contrastanti''.

''Non si tratta, infatti, del venir meno di una delle diverse offerte - rimarcano i tre segretari - ma dell'unica avente a riferimento l'intero perimetro industriale dell' A. Merloni. Che cosa significa questo? Che i commissari hanno avviato una procedura che spezza l'unitarieta' dell'offerta? Che si lavora per rendere compatibili piu' offerte? In continuita' o in discontinuita' produttiva? Con quali prospettive industriali? Con quali livelli occupazionali?''.

''Dietro queste domande - concludono - non c'e' una qualche banale curiosita' su cio' che sta accadendo, ma c'e' il dovere di dare risposte a 2.350 dipendenti direttamente interessati ed a qualche centinaio di piccole e piccolissime imprese dell'indotto. La Cgil chiede un'immediata convocazione da parte del Governo e dei commissari per evitare di apprendere dalle afose cronache estive il destino di una delle piu' importanti vertenze industriali del Paese''.

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