FABRIANO - “Va assolutamente rilanciata, e con forza, la dimensione nazionale della vertenza Merloni, oggi unica in Italia ad esse rimasta ancora irrisolta. Per dimensione di lavoratori e territori coinvolti, infatti, questa è una vertenza che non può non vedere impegnati i livelli nazionali di Governo, organizzazione di impresa e dei lavoratori”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta in mattinata a Fabriano all’iniziativa organizzata dalla Cgil nazionale e dalle Regioni Umbria e Marche, sulla vertenza Merloni.

A Fabriano era presente anche l’assessore regionale all’Economia, Gianluca Rossi, impegnato da mesi a seguire per la Regione Umbria gli sviluppi della vertenza.

Secondo la presidente Marini le due Regioni devono mettere in atto una strategia ben chiara: “Rilanciare la dimensione nazionale della vertenza Merloni e chiedere al Governo di dare piena attuazione all'accordo di programma sottoscritto nel 2010, con una dotazione finanziaria di oltre 60 milioni di euro”.
“Non esiste alcun piano a o b per questa vertenza – ha continuato -, ma solo ed esclusivamente l’interesse delle due Regioni affinché si salvaguardi la presenza in questa area di un fondamentale sito industriale manifatturiero, e con esso l’economia e l’occupazione per migliaia di lavoratori. È su questo che chiediamo al Governo di riattivare il tavolo nazionale che da troppo tempo non viene più presieduto da rappresentanti del Governo”.

“Da quando abbiamo firmato l’accordo di programma – ha detto la presidente Marini -, mettendoci come Regioni risorse concrete, circa 20 milioni di euro tra Umbria e Marche, abbiamo sempre affermato che interesse irrinunciabile era quello di offrire per questa area la realizzazione di progetti industriali con partner seri ed affidabili che dessero precise garanzie rispetto alle loro strategie industriali”.

Siamo anche disponibili ad aggiornare il contenuto dell’accordo di programma – ha proseguito -, purché il Governo dia risposte adeguate e garanzie circa le risorse che pure in questo atto il Governo si è formalmente impegnato a mettere a disposizione. Siamo decisi a fare ancor più della nostra parte, per favorire questa ipotesi di lavoro, mettendo a disposizione anche le nostre agenzie regionali per la promozione dello sviluppo industriale. Insomma, siamo disponibili a mettere in atto tutte le azioni di politica industriale e di politiche per il lavoro capaci di sostenere ed affiancare operazioni industriali che vadano nella direzione che abbiamo sempre indicato”.

“Continueremo a lavorare – ha concluso - avendo comunque sempre bene in mente quale è l’obiettivo finale che tutti vogliamo perseguire: salvaguardare questa importante presenza per le nostre due regioni dell’industria manifatturiera e del posto di lavoro di migliaia e migliaia di lavoratori”.

Arm.Alle.

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