“Siamo davvero stupiti dalla decisione del titolare della J.P. Industries, Giovanni Porcarelli, di avviare le procedure per la messa in mobilità di 400 lavoratori della ex Antonio Merloni. Negli incontri che si sono susseguiti negli ultimi tempi questa eventualità non era emersa minimamente. Non vorremmo che, visto il caldo di questi giorni, qualche colpo di sole possa aver giocato un brutto scherzo”. Ad affermarlo in una nota congiunta sono i segretari di Fim, Fiom e Uilm di Perugia e dell’Umbria, Adolfo Pierotti, Simone Pampanelli e Daniele Brizi. “Con l’imprenditore però – proseguono i tre segretari – c’è un punto comune, ovvero la volontà, esplicitata in tutti gli incontri istituzionali, di creare occupazione stabile per i 700 lavoratori di Jp. Una volontà che tuttavia – proseguono Pierotti, Pampanelli e Brizi – continua a scontrarsi con una burocrazia che in questo paese si conferma di ostacolo allo sviluppo e alla creazione di lavoro”.

Fim, Fiom e Uilm si preparano ora all’incontro con l’azienda previsto dalla procedura in caso di attivazione della mobilità: “Il nostro obiettivo è solo uno – insistono i tre segretari – quello di evitare che la fascia appenninica si trasformi in un deserto ancor più desolato di quanto non sia già ora. Sappiamo che nei prossimi giorni è previsto un confronto ai massimi livelli tra azienda, governo e altri parti interessate, un incontro decisivo per il futuro della ex Merloni, che come sindacato abbiamo sollecitato per primi. Ebbene – concludono Pierotti, Pampanelli e Brizi – ci aspettiamo che quando incontreremo l’azienda ci siano novità sostanziali, a partire dalla salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Altrimenti le nostre organizzazioni sindacali metteranno in campo tutte le azioni necessarie alla tutela dei lavoratori e per costringere il governo a rispettare gli impegni presi verso questo territorio”.

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