PERUGIA - Piu' tempo rispetto ai tre mesi previsti per esaminare piu' dati scientifici sarebbe stato chiesto dai due periti incaricati dalla Corte d'assise di appello di Perugia di esaminare le tracce genetiche nell'ambito del processo per l'omicidio di Meredith Kercher. Potrebbe quindi slittare il deposito previsto per il 9 maggio prossimo da parte di Stefano Conti e Carla Vecchiotti, dell'istituto di medicina legale della Sapienza di Roma, cui il 22 gennaio scorso i giudici avevano assegnato l'incarico di analizzare di nuovo le tracce di Dna sul coltello considerato l'arma del delitto e sul gancetto del reggiseno della studentessa inglese.

Su questi reperti fu trovato il Dna degli imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito misti a quello della vittima (ma l'effettiva presenza di tracce e' sempre stata contestata dalle difese). I periti hanno gia' comunicato l'impossibilita' di procedere a nuovi esami per la scarsita' di materiale genetico riscontrato sulla lama e per il deterioramento del gancetto. A loro viene quindi richiesto, in base all'incarico della Corte, di valutare "in base agli atti", il grado di attendibilita' degli accertamenti genetici gia' svolti.

L'esame in aula delle conclusioni dei periti e' previsto per l'udienza fissata al 21 maggio, ma un eventuale allungamento dei tempi potrebbe renderne necessario un rinvio.

Sollecito e la Knox, sono stati condannati a 25 e 26 anni di reclusione ma entrambi, attualmente detenuti, si proclamano innocenti.
 

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