PERUGIA - Sarà esaminata domani, dalla Corte di Assise di appello di Perugia, la richiesta di proroga di 40 giorni avanzata dagli esperti incaricati dalla stessa Corte di svolgere nuovi accertamenti genetici nell'ambito del processo ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito (condannati in primo grado a 26 e 25 anni di carcere) per l'omicidio di Meredith Kercher.

La nuova perizia sarebbe dovuta essere depositata il 9 maggio scorso ma gli esperti Stefano Conti e Carla Vecchiotti, dell'istituto di medicina legale dell'Universita' La Sapienza di Roma, ritenendo necessario consultare altri dati relativi agli accertamenti svolti dalla polizia scientifica, hanno chiesto una proroga dei termini. Richiesta sulla quale la Corte si pronuncera' durante l'udienza prevista per domani.

In particolare i nuovi accertamenti riguardano il coltello ritenuto l'arma del delitto (sequestrato a casa di Raffaele Sollecito e sul quale la polizia scientifica ha isolato tracce della Knox sul manico e della vittima sulla lama) e il gancetto del reggiseno indossato dalla vittima al momento dell'omicidio (sul quale gli investigatori hanno isolato il codice del giovane pugliese misto a quello della studentessa inglese).

Dai primi risultati degli esami fino ad ora svolti e' emerso come sui due reperti non e' al momento possibile ripetere l'esame del Dna. Per gli esperti, infatti, e' troppo poco il materiale genetico isolato sulla lama del coltello, mentre il gancetto del reggiseno risulta troppo deteriorato per permettere nuovi esami.

Come stabilito dalla Corte, quindi, non essenso possibile procedere a un nuovo accertamento tecnico, i periti dovranno valutare "in base agli atti, il grado di attendibilita' degli accertamenti genetici eseguiti dalla polizia scientifica sui reperti suddetti, con riferimento anche ad eventuali contaminazioni".

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