Meredith/ Avv.Famiglia Kercher: "Sgozzata come in omicidi di Mafia"
di Nicola Bossi
PERUGIA - "Meredith è stata sgozzata ed è stata oggetto di quaranta e più lesioni: vi mostro queste foto per farvi vedere le sofferenze di questa ragazza mentre moriva": è stato questo il passaggio più forte dell'arringa dell'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher, da sempre sostenitore della teoria dell'omicidio in concorso coniata dall'accusa e accolta in primo grado dai magistrati.
"Una tecnica utilizzata negli omicidi di mafia. Si sgozza per un torto subito. Il suo unico torto è stato quello di aver incontrato i suoi assassini dentro casa sua" ha continuato Maresca che poi è passato a minimizzare le richieste economiche di parte civile nei confronti di Amanda e Raffaele: "la sofferenza della famiglia Kercher non la si paga con la moneta". In contrapposizione ai denari l'avvocato ricorda "la giovinezza e il futuro che è stato portato via a Meredith a colpi di coltellate".
Amanda e Raffaele durante le proiezioni delle foto delle autopsia di Meredith sono rimasti con gli occhi fissi verso la Corte. Critico Maresca anche sulla nuova veste di credibilità che le difese hanno dato al testimone-assassino Mario Alessi - killer del piccolo Tommaso - che avrebbe raccolto gli sfoghi in carcere di Guede che scagionavano "i due ex fidanzati".
"Noi parliamo della morte di Meredith Kercher e dobbiamo sentire per un giorno intero l'infame Alessi depositario di una nuova verità processuale. E secondo le difese dovremmo anche credergli. E' assolutamente inquietante che la verità sulla morte di Meredith Kercher possa venire da un individuo come Alessi". Il legale della famiglia ha chiesto alla Corte la conferma delle sentenza in primo grado.
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PERUGIA - Ha ''rivissuto'' l'arresto e i 14 giorni passati in carcere Patrick Lumumba che dopo essere stato accusato dell'omicidio di Meredith Kercher da Amanda Knox e' stato riconosciuto estraneo e quindi prosciolto. Lo ha detto lui stesso al termine dell’arringa dell'avvocato Carlo Pacelli che lo rappresenta come parte civile per il reato di calunnia contestato alla sola americana.
''Durante l'intervento del mio legale - dice - e' come se fossi tornato indietro, rivivendo quel periodo veramente molto triste. Speriamo che sia fatta giustizia''.
Lumumba, che all'epoca del delitto gestiva un pub in centro poi chiuso, ora fa il musicista e si e' di nuovo iscritto all'universita'. Fu scagionato, tra l'altro, dalla testimonianza di un professore svizzero presente nel locale proprio mentre la Kercher veniva uccisa. ''Oggi ho rivissuto quei momenti - ha detto Lumumba - la notte in cui il professore venne al pub dicendo che voleva salutarmi perche' l'indomani sarebbe tornato a Zurigo. Invece venne a salvarmi, senza che ne' io ne' lui ce ne rendessimo conto''.
"Io non sono italiano ma ho molta stima dell'Italia - ha detto ancora -. Penso che sia una forzatura troppo esagerata paragonare Amanda e la sua credibilita' a quella della polizia. Una forzatura che l'Italia credo non meriti".
''Amanda accuso' falsamente un innocente - ha ribadito l'avvocato Pacelli - esclusivamente per non essere scoperta. Uno schema classico. Amanda e' un'attrice consumata, una ragazza molto intelligente, astuta e furba. Che sicuramente sa suscitare delle emozioni in chi la ascolta. Patrick e' la seconda vittima per le conseguenze personali, economiche e psicologiche di grande consistenza''.
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PERUGIA - "Amanda, mentre scaricava i sospetti su Lumumba, ha dato dei particolari che solo lei sapeva perchè era nella stanza di via della Pergola durante l'omicidio": l'avvocato Carlo Pacelli, legale del calunniato dalla ragazza americana Patrick Lumumba, non si è limitato a ripercorrere le "testimonianza calunniosa" che ha portato il suo assistito per un mese - era per tutti "Il violentatore di via della Pergola" spiega l'avvocato - in carcere, ma ha aggiunto particolari, modello accusa, per attribuire il delitto di Meredith proprio ad Amanda in correità Sollecito e Guede. "Nell'interrogatorio - ha continuato - dove fece il nome di Lumumba, senza nessuna costrizione da parte della polizia, ma solo per allontanare da sé i sospetti, affermò che era nella casa di via della Pergola insieme a Patrick che poi si era appartato con Meredith in camera. Poi disse di sentire delle urla lancinanti. Urla che gli investigatori non ne erano a conoscenza. Infatti solo dopo testimonianze attendibili si venne a sapere del grido disperato dopo che la ragazza era stata sgozzata. Amanda sapeva di quel fatto perchè era presente".
L'avvocato Pacelli allo stesso tempo, tramite i tabulati delle intercettazioni, ha messo in luce come Amanda era assalita dal terrore in quei giorni dell'omicidio e perciò aveva intenzione di recarsi in Germania. "Altro che disponibilità a collaborare. Amanda al telefono con un suo familiare residente in Germania aveva espresso la sua volontà di lasciare il Paese, ma l'idea fu lasciata cadere solo perchè la Polizia le disse di non lasciare il Paese e di restare a disposizione". Per il legale di parte civile un'altro chiaro segno di colpevolezza.
Nella arringa ci si è soffermati sul lato oscuro di Amanda: "ragazza luciferina, falsa, di facili costumi come dimostra la facilità con cui aveva rapporti sessuali con ragazzi conosciuti da meno di un giorno". E ancora: "attrice che mostra il suo lato dolce, quando in realtà domina quello oscuro". L'avvocato non ha risparmia anche argomenti intimi come "la passione per i vibratori" da parte della ragazza. Per tutto questo è stata chiesta la conferma della sentenza in primo grado.
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PERUGIA - Dopo le arringhe dell'accusa avvenute nel fine settimana scorso, questa mattina hanno preso la parola gli avvocati delle parti civili nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher, in corso davanti alla Corte d'assise d'appello. Ad aprire l'udienza è stata l'avvocato Letizia Magnini, legale della proprietaria della casa del delitto. Poi sarà la volta degli interventi degli avvocati Carlo Pacelli, per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba contestata alla sola Amanda Knox, e di Francesco Maresca e Serena Perna, legali dei familiari della Kercher. Sabato la procura generale avevano chiesto la condanna all'ergastolo per entrambi gli imputati.
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