PERUGIA - E' un processo avviato ormai verso le battute finali quello d'appello a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox che stanno scontando in carcere condanne a 25 e 26 anni di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher. La sentenza potrebbe infatti arrivare entro la fine di settembre.

La prossima udienza e' stata fissata per il 25 luglio. Quel giorno saranno dibattute in aula le conclusioni dei periti incaricati dalla Corte d'assise d'appello di Perugia di esaminare le tracce di Dna isolate dalla polizia scientifica sul coltello indicato come l'arma del delitto e il gancetto del reggiseno indossato dalla studentessa inglese quando venne uccisa la sera del primo novembre del 2007 in una villetta di via della Pergola, a ridosso del centro perugino.

Al confronto tra le parti e' stata gia' riservata l'udienza del primo agosto. Poi il processo cominciato il 24 novembre di un anno fa si fermera' fino all'inizio di settembre quando cominceranno le requisitorie e le arringhe finali. Entro la fine del mese potrebbe arrivare la sentenza.

La perizia genetica della quale sono stati depositati oggi i risultati e' stata disposta il 18 dicembre scorso dopo che le difese dei due imputati - i quali da sempre si proclamano innocenti - hanno ottenuto la riapertura del dibattimento. Oltre all'esame sulle tracce di Dna, il collegio ha ammesso diversi testimoni chiesti dai legali dei due imputati e quindi altri in controprova su istanza della procura generale.

In aula sono cosi' comparsi, tra gli altri, il clochard Antonio Curatolo, Mario Alessi e Rudy Guede, l'ivoriano che ha ottenuto di essere processato per il delitto e sta scontando nel carcere di Viterbo una condanna a 16 anni di reclusione ormai definitiva (anche se si e' sempre proclamato estraneo al delitto).

A Perugia e Terni sono invece detenuti da quasi quattro anni la Knox e Sollecito. Fin dal primo grado i due ex fidanzati non si sono mai persi una delle udienze seguite da tanti giornalisti ma da pochissimo pubblico. Sempre presenti anche i loro familiari, costantemente accanto ai difensori, gli avvocati Giulia Bongiorno, Luca Maori, Luciano Ghirga e Carlo dalla Vedova.

La Knox - apparsa nel processo d'appello con il volto piu' teso che in primo grado - ha preso la parola piu' volte per ribadire la sua innocenza. Dichiarazioni spontanee alle quali e' ricorso anche Sollecito, seppure piu' raramente. ''Noi con la morte di Meredith non c'entriamo'' hanno ripetuto gli ex fidanzati. Ancora poche settimane e si sapra' se i giudici d'appello ribalteranno la sentenza di primo grado.
 

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