Meredith-Alessi: Met uccisa perchè rifiutò sesso a tre (il punto finale)
di Nicola Bossi
PERUGIA - La nuova udienza in Appello per il processo Meredith è stata segnata, stavolta, dalle mosse e dai testimoni delle difese di Amanda Knox e Raffaele Sollecito che hanno cercato di smontare il quadro dell'accusa - Amanda-Guede-Sollecito i killer di Meredith per questioni sessuali e di sottomissione - per far emergere la loro ricostruzione che dal 2008 ribadiscono puntualmente - killer di Meredith Rudy Guede perchè rifiutato sessualmente -.
Avvocato Bongiorno: oggi svolta favorevole nel procedimento - "Credo che oggi c'e' stata una svolta nel procedimento perche' tre testimonianze dettagliate e coincidenti hanno escluso categoricamente la responsabilita' di Raffaele Sollecito nell'omicidio di Meredith Kercher". Ad affermarlo, al termine dell'udienza di oggi, uno dei difensori dello studente di Giovinazzo, l'avvocato Giulia Bongiorno. Secondo il legale "tutti e tre, pur essendo detenuti, non avevano interesse a fare dichiarazioni su questa vicenda, cosi' come non hanno tratto benefici da esse".
Avvocato Maori: ora Rudy Guede dovrà dire la verità - "Credo che sia molto importante l'esito finale dell'udienza di oggi, e cioe' che il 27 giugno prossimo, finalmente, Rudy Guede potra' dire la sua". E' quanto ha affermato uno dei legali di Raffaele Sollecito, l'avvocato Luca Maori, commentando la decisione della Corte d'assise di appello di Perugia di accogliere la richiesta della Procura generale di sentire Guede come testimone nel processo di appello per l'omicidio di Meredith kercher. "Rudy Guede, che in questi anni si e' sempre nascosto dietro ai cavilli giuridici per impedire di dire la verita' - ha detto il legale -, finalmente dovra' a questo punto, come testimone, dire la verita' dei fatti cosi' come sono avvenuti realmente. Ora che la sua condanna e' definitiva Guede non potra' trincerarsi dietro i 'non ricordo', o 'non posso parlare', o 'mi avvalgo della facolta' di non rispondere'". In merito alla testimonianza di Alessi l'avvocato Maori ha detto che "non e' tanto la personalita' del soggetto che interessa, ma il fatto che quello che dice abbia un riscontro".(
"Le testimonianze di oggi hanno una loro valenza e lo dimostra anche il fatto che la procura generale ha chiesto una prova contraria molto articolata, ammessa dalla Corte". Ad affermarlo uno dei difensori di Amanda Knox, l'avvocato Luciano Ghirga, al termine dell'udienza di oggi. Riguardo all'attendibilita' dei testimoni, l'avvocato Ghirga ha detto che "questa e' una valutazione che spetta alla sentenza dei giudici della Corte di assise di appello". "Noi abbiamo chiesto queste testimonianze - ha detto Ghirga - perche' a nostro parere sono comunque utili a una ricostruzione complessiva dell'omicidio". "Una tappa fatta, andiamo avanti" ha concluso il legale.
Legale Kercher: testimoni completamente inattendibili - Ha definito i testimoni ascoltati oggi in aula "completamente inattendibili" il legale di parte civile della famiglia di Meredith kercher, l'avvocato Francesco Maresca. "Abbiamo sentito degli ergastolani - ha proseguito il legale - delle persone condannate a pene pesantissime per reati gravissimi e penso che abbiamo dimostrato la loro intrinseca, genetica inattendibilita'".
Maresca ha parlato di "passo falso per le difese degli imputati". E ha proseguito: "Se si metteva in discussione l'attendibilita' di Curatolo, mi domando queste persone quale attendibilita' abbiamo". In merito alla prossima udienza e alla deposizione di Rudy Guede, l'avvocato della famiglia Khercher ha spiegato che l'ivoriano "sara' obbligato a parlare, perche' la sua sentenza e' definitiva e quindi assume la veste di testimone obbligato a rispondere". "Ovviamente lo dovra' fare - ha proseguito - unicamente sul fatto di aver parlato o meno in carcere con Mario Alessi e di avergli raccontato quanto questi ha riferito oggi in aula".
In merito alla testimonianza del muratore siciliano, l'avvocato Maresca ha ricordato che oggi, dopo avergli mostrato la fotografia del piccolo Tommaso Onofri "ha perfino negato di conoscerlo". E ha concluso: "Penso che questo la dica lunga sulla persona che avevamo davanti".
Sempre stamani la Corte di assise di appello di Perugia ha sentito come testimoni altri tre detenuti che si trovavano reclusi nel carcere di Viterbo insieme a Mario Alessi e Rudy Guede. Uno di questi ha riferito di aver sentito l'ivoriano dire che Amanda e Raffaele "erano innocenti e che durante il suo processo di appello li avrebbe fatti scarcerare". Guede ha sempre sostenuto di non aver mai parlato delle sue vicende processuali con l'assassino del piccolo Tommaso Onofri e con gli altri detenuti. "Alessi e Guede molte volte parlavano del processo - ha detto stamani un altro detenuto -. Una sera li sentii attaccarsi. Alessi diceva a Guede:" tu capisci comunque che non va bene cosi'? Tu devi andare avanti ma e' anche giusto che a pagare sia il colpevole e non degli innocenti". Nei giorni successivi Alessi e Guede li ho visti appartarsi per parlare. Un giorno a Guede arrivo' un telegramma del suo avvocato e Alessi si incavolo' come una belva. "Devi dire la verita', lo devi fare" ho sentito che Alessi diceva a Guede". Il detenuto ha anche riferito che fu lo stesso muratore siciliano a riferire a lui che Rudy Guede gli aveva riferito che Amanda e Raffaele erano innocenti e che ad uccidere Meredith era stato un amico dell'ivoriano.
Sul banco dei testimoni a favore della difesa si è seduto quel Mario Alessi, spietato assassino del piccolo Tommaso Onofri. L'orco siciliano è apparso fisicamente malmesso - ha avuto anche un malore durante una pausa del processo - ma sicuro del fatto suo: ovvero ha ripetuto senza mai tentennare quello che dal 2010 va affermando di sapere chi sono i veri assassini di Meredith. Alessi dice di aver raccolto le confidenze di un disperato Guede nel periodo del novembre 2009 quando si trovavano in carcere insieme a Viterbo. "Non ho origliato da Guede la sua partecipazione all'omicidio Meredith, ma è stato lui stesso che si è confidato con me perché preoccupato dell'esito del processo a suo carico": questa è stata la premessa. Poi ha circostanziato fatti e date:"Il 9 novembre 2009 - ha continuato Alessi - durante l'ora d'aria fui preso sotto braccio da Rudy Guede. Dopo essere andati in un posto lontano dalla telecamera di sorveglianza, Guede mi disse di essere fortemente preoccupato per il suo processo che si sarebbe aperto il 18 novembre 2009. Mi disse di essere indeciso sul dire la verità oppure no e aggiunse che la ricostruzione fatta da giornalisti e procura non era quella vera".
Alessi a questo punto introduce un complice di Guede fondamentale per l'omicidio e la violenza: "Mi disse Rudy che il suo amico era così ubriaco che non si reggeva in piedi e con lo stesso si presentarono a casa di Meredith, scatenando la sorpresa della ragazza. Entrati in casa si erano seduti in una sorta di divano. Rudy a questo punto mi disse che fu proprio lui a proporre a Meredith un rapporto sessuale a tre e che la ragazza aveva reagito chiedendo loro di uscire di casa. A questo punto Guede mi raccontò che lui andò in bagno e che quando rientrò in sala trovò uno scenario completamente diverso".
Rudy- ha spiegato Alessi - mi riferì inoltre di avere cercato di soccorrere Meredith dopo che un suo amico l'aveva ferita con un coltellino da tasca con il manico colore avorio. Rudy, prima dell'aggressione, si era recato in bagno lasciando la ragazza in compagnia del suo amico". Poi secondo Alessi il ragazzo ivoriano, una volta rientrato in camera, avrenne urlato all'amico: "Ma cosa fai? Lui rispose: 'Dobbiamo finirla se no ci fa marcire in carcere'. Guede ha già smentito in precedenza queste dichiarazioni, ma l'accusa ha chiesto ed ottenuto dalla Corte di farlo tornare il 27 giugno in Tribunale per chiedergli del suo rapporto con Alessi. Insieme a lui anche due testimoni della Polizia di Perugia sono stati avvisati di presentarsi in aula.
L'udienza ha riservato anche una sorta di sceneggiata napoletana fatta da un altro testimone che ha accusato il fratello di essere il complice di Guede e di sapere dove si trova l'arma del delitto. Stiamo parlando di Luciano Aviello, in carcere per una serie di crimini. Aviello si è fatto notare soprattutto per l'attacco ai Pm: "Siete una casta. Non mi volete credere? Allora siete incapaci nel fare le indagini". Tante grida ma zero sostanza rispetto a quell'Alessi che non ha sbagliato una mossa.
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PERUGIA - ORE 16.30 - Mario Alessi, nella sua deposizione sulle presunte confidenze raccolte da Rudy Guede ne carcere di Viterbo nell'ambito dell'omicidio Meredith, ha spiegato in aula di aver fatto presente a Rudy "di dire subito la verità sulla sua colpevolezza e quella del suo amico" - i due secondo Alessi sarebbero gli autori dell'omicidio della ragazza inglese - " e se non lo avesse fatto avrei detto io quello che era accaduto a Perugia". Il muratore ha quindi spiegato di aver interrotto i rapporti con Guede perché "ha lasciato in carcere due ragazzi innocenti". Alessi ha affermato di aver saputo da Guede che prima dell'omicidio "i due complici si sarebbero masturbati davanti a Meredith".
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Il legale della famiglia Kercher ha mostrato ad Alessi la foto del piccolo Tommy - La fotografia del piccolo Tommaso Onofri e' stata mostrata oggi in aula dal legale della famiglia Kercher, l'avvocato Francesco Maresca, a Mario Alessi durante la sua deposizione di stamane nel processo di appello ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher.
L'avvocato Maresca, rivolgendo alcune domande al muratore siciliano condannato all'ergastolo per l'omicidio del piccolo Tommaso, ad un certo punto ha mostrato ad Alessi la fotografia del bambino. "Lei sa chi e' questo?" Ha chiesto il legale al testimone. "No", ha risposto Alessi. "Va bene, lo conosciamo noi", ha detto poi l'avvocato Maresca.
PERUGIA - ORE 14.05 - Nella sua deposizione Mario Alessi, il killer del piccolo Tommaso Onofri e compagno di cella di Rudy Guede a Viterbo, ha fatto emergere un movente sessuale che avrebbe scatenato la violenza presunta di Guede e di un suo amico nei confronti di Meredith kercher: "«Mi disse Rudy che il suo amico era così ubriaco che non si reggeva in piedi e con lo stesso si presentarono a casa di Meredith, scatenando la sorpresa della ragazza. Entrati in casa si erano seduti in una sorta di divano. Rudy a questo punto mi disse che fu proprio lui a proporre a Meredith un rapporto sessuale a tre e che la ragazza aveva reagito chiedendo loro di uscire di casa. A questo punto Guede mi raccontò che lui andò in bagno e che quando rientrò in sala trovò uno scenario completamente diverso».
PERUGIA - ORE 12.59 - "Amanda e Raffaele con l'omicidio non c'entrano niente. Me lo disse chiaramente Rudy Guede durante l'ora d'aria al carcere di Viterbo" Mario Alessi, testimone della difesa di Raffaele Sollecito, ha continuato la sua deposizione in aula durante il processo Meredith nonostante un piccolo malore e la sua posizione di indagato per falsa testimonianza nell'ambito dello stesso procedimento. "Rudy- ha spiegato Alessi - mi riferì inoltre di avere cercato di soccorrere Meredith dopo che un suo amico l'aveva ferita con un coltellino da tasca con il manico colore avorio. Rudy, prima dell'aggressione, si era recato in bagno lasciando la ragazza in compagnia del suo amico". Poi secondo Alessi il ragazzo ivoriano, una volta rientrato in camera, avrenne urlato all'amico: "Ma cosa fai? Lui rispose: 'Dobbiamo finirla se no ci fa marcire in carcere'. Guede ha già smentito in precedenza queste dichiarazioni. Alessi non ha saputo dire il nome del presunto complice.
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PERUGIA - ore 12.27 - "Non ho origliato da Guede la sua partecipazione all'omicidio Meredith, ma è stato lui stesso che si è confidato con me perché preoccupato dell'esito del processo a suo carico": lo ha affermato Mario Alessi nella sua deposizione in aula per il processo Meredith Kercher. Alessi, già condannato all'ergastolo per l'omicidio del piccolo Tommaso Onofri, ha risposto alle domande dell'avvocato Giulia Bongiorno a riguardo delle presunte confidenze sulle dinamiche dell'omicidio raccolte direttamente da Rudy Guede nel periodo di carcere passato insieme a Viterbo.
"Il 9 novembre 2009 - ha continuato Alessi - durante l'ora d'aria fui preso sotto braccio da Rudy Guede. Dopo essere andati in un posto lontano dalla telecamera di sorveglianza, Guede mi disse di essere fortemente preoccupato per il suo processo che si sarebbe aperto il 18 novembre 2009. Mi disse di essere indeciso sul dire la verità oppure no e aggiunse che la ricostruzione fatta da giornalisti e procura non era quella vera".
La testimonianza di Alessi, si è interrotta dopo che gli inquirenti dell'accusa hanno ricordato al presidente della Corte d'appello che il testimone poteva anche non rispondere alle domande sul caso Meredith dato che è indagato per false dichiarazioni. A questo punto Alessi ha chiesto di poter conferire con il proprio avvocato per decidere se continuare la sua testimonianza. Durante la sospensione però è stato colto da un piccolo malore. Immediate le cure mediche. Alessi si è ripreso ad ha confermato la sua volontà di continuare a raccontare quanto appreso, secondo lui, da Guede.
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PERUGIA - L'assassino del piccolo Tommaso Onofri, il muratore siciliano, Mario Alessi e' il primo testimone di oggi nell'ambito del processo di appello ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. Alessi e' arrivato in aula scortato dagli agenti della polizia penitenziaria. Presente anche il legale del muratore siciliano.
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