PERUGIA - In attesa di tagliare il 22 ottobre prossimo il traguardo dei dieci anni dall’avvio del progetto sul Mercato coperto, dopo un anno dalle ultime notizie si riparla del Mercato coperto.

Dopo che a fine agosto del 2010 Italia Nostra aveva dato notizia della bocciatura del progetto da parte della conferenza di servizi, era infatti il primo settembre dello scorso anno quando un quotidiano, intervistando l’assessore Tarantini e il dirigente Monaldi, titolava: “Il mercato coperto non si ferma. Entro l’anno la variante, poi il bando e in estate l’assegnazione dei lavori”.
E’ passato l’anno ma non si è vista traccia né della variante, né del bando e men che meno dell’assegnazione dei lavori.

Oggi leggiamo un altro titolo: “Nuovo mercato coperto: si riparte”. Dall’articolo si apprende che l’amministrazione comunale ha mandato due lettere per sollecitare l’adeguamento del progetto alle prescrizioni della Soprintendenza, senza che la Nova Oberdan s.p.a. abbia provveduto, se non con una generica lettera.

In sostanza, al traguardo del decennio, l’amministrazione comunale di Perugia non è arrivata nemmeno ad avere un progetto adeguato del nuovo Mercato coperto.

Se è così, c’è da chiedere all’amministrazione comunale se non sia arrivato il momento di abbandonare l’ostinazione con la quale si insiste nell’idea di fare del mercato coperto un centro commerciale.
Se prima molti ritenevano improbabile che la Nova Oberdan s.p.a. potesse trovare i 40 milioni di euro per costruire il centro commerciale al posto del mercato coperto, oggi con la gravissima crisi economica che colpisce in particolare il settore dell’edilizia possiamo essere certi che tale somma non verrà mai trovata. Né verrà trovata l’ulteriore somma di 6 milioni di euro che dovrebbe mettere il Comune di Perugia.
Perché allora insistere? Perché non ripensare il progetto ed invece di fare l’ennesimo centro commerciale - per di più nel posto meno adatto quale è un centro storico - non tornare all’iniziale progetto di aggiungere alla potenziata attività mercatale, un centro di aggregazione culturale e sociale per i nostri figli e per gli studenti togliendoli così dalle scalette e dai pub?
Come abbiamo più volte scritto in questi dieci anni di confronto, errare è umano ma perseverare diabolico.

Urbano Barelli
Presidente di Italia Nostra di Perugia

 

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