Meloni (PD): "La regione si occupi dell'impatto sociale della pandemia"
Tenere alta l'attenzione rispetto al
mondo femminile, ai diritti delle donne e alle loro crescenti necessità,
date da un'emergenza sanitaria che rischia di sacrificare ulteriori
opportunità e spazi di vita personale e professionale”. Lo chiede,
rivolgendosi alla Giunta di Palazzo Donini, la consigliera regionale Simona
Meloni (Pd-vice presidente Assemblea legislativa).
“In questo momento - sottolinea Meloni - la società ha ancora più bisogno
dell'universo femminile e del suo naturale senso di protezione verso gli
altri, specie nei confronti dei bambini, degli adolescenti e degli anziani in
particolare. Servono misure che tengano maggiormente in considerazione questo
sforzo, essenziale anche alla tenuta complessiva del sistema di protezione
sociale. Le stesse linee guida ministeriali hanno evidenziato, recentemente,
come sulle donne si sia determinato un maggior impatto rispetto agli effetti
sociali dell’epidemia: l'aumento dei casi di violenza domestica e di
genere, il crescente malessere psicologico dovuto all'isolamento sociale, le
maggiori difficoltà a coniugare gli impegni familiari e lo smart working,
arrivando fino alla perdita del lavoro. Sono tutte emergenze - aggiunge la
consigliera regionale - che rendono le donne soggetti particolarmente
fragili. Servono, dunque, istituti che le tutelino maggiormente, sempre, ed
in questa fase così complicata in particolare. Lasciarle indietro adesso
sarebbe una colpa ancora più grave. Ci sono aspetti della vita di una donna
che non dovrebbero mai essere messi in discussione, come ad esempio quelli
legati al diritto alla genitorialità, cercando di mantenere inalterato il
livello dei servizi a loro dedicati, come nel caso dei percorsi di adozione o
di procreazione assistita, così come per il percorso nascita, assicurando
cura e attenzione a ciascuna fase di sviluppo dello stesso, da quella
preconcezionale, alla gravidanza, al parto e all'allattamento”.
Simona Meloni rileva che “rispetto a questi ultimi aspetti sarebbe
auspicabile, ad esempio, che il Centro di Procreazione assistita di Pantalla
tornasse a svolgere appieno le proprie attività, recuperando liste di attesa
che ormai stanno andando oltre i sei mesi di tempo. In merito ai percorsi
nascita è altrettanto opportuno applicare le disposizioni a tutela della
salute e della sicurezza delle donne e del neonato, dotando i nostri ospedali
di un Pronto soccorso ostetrico in ogni Punto nascita, che preveda un’area
di pre-triage attrezzata e pensata per garantire un luogo di isolamento
personale e sanitario ad ogni donna. In ultimo, ma non per importanza, la
Regione si decida a correggere l'orientamento assunto - conclude Meloni - in
merito alla somministrazione della pillola RU486, restituendo alle donne la
legittima libertà di autodeterminazione, così come indicato dalle nuove
linee guida del ministero della Salute, annullando la delibera della scorsa
estate che prevede il ricovero ospedaliero in caso di interruzione volontaria
di gravidanza”
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