PERUGIA - Melissa Aldana e Cyrille Aimée saranno concerti al femminile al Jazz Club Perugia. La sassofonista cilena, con il suo quartetto, suonerà nella Sala Raffaello dell’hotel Brufani, il 22 di novembre 2017 alle 21,30. Cyrille Aimée Quintet, tre giorni dopo, il 25 novembre, stessa location, stessa ora.

Melissa Aldana avrà al suo fianco Sam Harris, al pianoforte, Pablo Menares al basso e Craig Weiner alla batteria. E’ prevedibile che presenti i brani del suo secondo album: “Back Home”, inciso per l’etichetta WomMmusic. “Tornare a casa” per Melissa può significare due cose, tornare nella sua terra natia del Cile, o, molto più probabile, ripercorrere il sentiero musicale che l’ha portata a trovare in “The Saxophone Colossus” Sonny Rollins il sassofonista cui ispirarsi. Back Home è proprio dedicato a Theodore Walter "Sonny" Rollins e proprio ispirandosi al grande di Harlem ha cominciato a suonare in trio. "È stato uno dei primi motivi – scrive di sé stessa Aldana - per cui ho cominciato a suonare in trio, proprio per la libertà che trovi dentro la musica, l'interazione e l'opportunità che puoi esprimere e comunicare suonando con altri musicisti”.

Melissa Aldana aveva cominciato a suonare il sax contralto, ma dopo aver ascoltato il famoso Sonny Rollins passò immediatamente al sax tenore e, da allora, non è più tornata indietro. Seppure Rollins sia un po’ il suo “nume tutelare”, sulla sassofonista di Santiago qualche altra buona influenza l’hanno avuta Don Byas, Gene Ammons, Lucky Thompson, Chris Potter e Mark Turner.

L’artista cilena è giovanissima, è nata il 3 dicembre del 1988, e nel 2007 Aldana si è trasferita a Boston per studiare alla Berklee. Nel 2009 ha fatto il grande passo a New York e nel 2013 è diventata la prima strumentista donna e il primo sudamericano a vincere la “Thelonious Monk Competition”.

Sabato 25 novembre 2017 alle 21,30 nella sala Raffaello dell’hotel Brufani, sarà di scena il “Cyrille Aimée Quartet”. La cantante, di origine franco dominicana, è sì una jazz singer, ma non scevra affatto di derive elettroniche e spunti di world music. E’ un’artista che tiene in debito conto, nel suo percorso, tanto la tradizione quanto le tendenze più moderne. Al Jazz Club Perugia si presenterà con Hila Kulik al pianoforte, Wayne Tucker alla tromba e Matteo Bartone al contrabbasso e Zach Mama alla batteria.

Arrivata all’attenzione generale sin dai suoi esordi con la vittoria in alcuni prestigiosissimi premi internazionali – come la Montreux Jazz Festival’s Vocal Competition e Sarah Vaughn International Jazz Vocal Competition – Cyrille Aimée ha consolidato la sua figura artistica con coerenza e senza strappi.  E questo, grazie ad una discografia che conta già diversi titoli e, soprattutto, ad una musica eseguita con grande convinzione.

Cyrille Aimée è nata a Samois sur Seine, paesino tra Parigi e Fontainebleau, dove ogni anno si tiene il Django Reinhardt Festival, in onore del chitarrista gypsy di casa negli primi anni Cinquanta con la sua roulotte-abitazione. E ispirandosi al sound gitano di Django, come alla canzone jazz di Sarah Vaughan, la giovane Cyrille inizia a esibirsi con successo, per compiere quindi una scelta azzardata ma inevitabile: il definitivo trasferimento a New York City dove, a memoria – come scrive Guido Michelone -, resta l’unica vocalist francese, dopo Edith Piaf, a ottenere positivi riscontri da pubblico e critica, sia pur entro le nicchie dei night club e dei jazz festival. E’ molto prolifica, e dal 2009 ad oggi ha pubblicato dieci album: dal primo “Cyrille Aimée and the Surreal Band” alla coppia “Smile e Just the Two of Us” firmati assieme a Diego Figueiredo, dai due concerti di Manhattan “Live at Small’s” e “Live at Birdlandall” esperienza Burstin Out con la Chicago Jazz Orchestra fino al contratto con la prestigiosa Mack Avenue, per la quale sono finora usciti “It’s a Good Day “e “Let’s Get Lost” pochi mesi fa.

Assegnare una etichetta stilistica a Cyrille non è una cosa semplice. Ascoltando i suoi dischi si sentono influenze jazz che coesistono con il vocalese, il manouche, il bebop e lo swing. E l’ultimo album, seppure più meditativo, presenta un po’ tutte queste venature. Ultimo abbiamo detto? Sì, ma sta già scrivendo ancora.

L’appuntamento sarà il “solito”, alle ore 21,30 per i concerti. Alle 20,30, invece, per chi vorrà gustare le prelibatezze gastronomiche di Gaggi & Gaggi e i vini delle cantine Berioli per il primo concerto e il Poggio per il secondo. Biglietto 20 euro.

Marcello Migliosi

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