Melasecche: faremo anche il nuovo ospedale di Terni (si perderebbero 200 post)
Venerdi mattina nel corso della seduta straordinaria a palazzo Donini è stata fra le altre approvata la delibera per l’Accordo di programma tra la Regione dell’Umbria ed il Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il settore degli investimenti sanitari ex art. 20 l.n. 67/1998. C'è l’impegno a realizzare, nello stesso sito in cui esso oggi si trova, ovvero nel luogo che si dovesse rilevare più idoneo, il nuovo ospedale ad alta specialità di Terni, dotato di circa 500/600 posti letto e di una piattaforma per l’elisoccorso, attivando senza ritardo l’iter progettuale e amministrativo necessario”. L'assossere Melasecche, che da l'annuncio della scelta, insieme a quella dell'Ospedale di Narni Amelia, afferma che si tratta di riequilibrio in Umbria anche sul fronte delle strutture sanitarie. "Perchè? E’ noto che la Sanità negli ultimi venti anni ha rinnovato e concentrato la stragrande maggioranza degli ospedali dimenticando completamente l’area di Terni, Narni, Amelia. Dal Silvestrini di Perugia (con una operazione immobiliare pesante di cui si sta facendo carico la giunta Tesei) a quello di Branca per Gubbio e Gualdo Tadino, da Pantalla per Marsciano e Todi, così per Foligno ed Orvieto. Gira è vero da venti anni il progetto di Cammartana in sostituzione degli ospedali di Narni ed Amelia, entrambi fin troppo decadenti e questa giunta, con il documento approvato tre giorni fa, copre l’impegno economico finanziario per il nuovo ospedale comprensoriale. Questo non solo va a colmare in termini di prospettiva le esigenze sanitarie dell’area amerino narnese ma, rivedendo il progetto nato già vecchio che prevedeva la sola riabilitazione e poco più, lo riconverte con funzioni di spoke in diretto raccordo con l’hub di Terni dove l’attuale struttura, insufficiente, insicura sismicamente, obsoleta come funzionalità, costosa come gestione e manutenzione non può continuare a subire l’accanimento terapeutico di decine e decine di milioni di interventi marginali effettuati negli ultimi dieci/quindici anni per rabberciarla alla meglio. Per troppo tempo era tabù parlare di nuovo ospedale di Terni ed appariva questa ipotesi più una provocazione elettorale che una proposta seria, ben conoscendo tutti quali intenzioni aveva allora la politica di palazzo Donini. Oggi, viceversa, sul nuovo Ospedale di Terni è in corso di esame da parte della Azienda Ospedaliera una proposta di project financing, analoga a quella del PalaTerni e la gara che ne potrebbe derivare, consentirebbe di colmare entro breve un ritardo ventennale rilanciando anche quella mobilità attiva un tempo fiore all’occhiello dell’Umbria. Prevede anche, oltre ad una struttura ultra moderna, una piastra per l’elisoccorso ed una rivoluzione nella attuale viabilità di Colle Obito, risolvendo positivamente il problema dei flussi di traffico e dei parcheggi. Costituisce questa la prima delle quattro sfide per Terni fra quelle innumerevoli per tutta l’Umbria (afferma Melasecche) che ho lanciato candidandomi in Regione sul tema “Sanità e Sport”.
Tutto benissimo e tutti molto soddisfatti ma a farei conti da 760 posti letto attuali si passa a 500/600, dove arà più probabile 550 posti letto con una perdita di circa 200 posti letto. Saranno distribuiti a Narni/Amelia per chi ha necessità ospedaliere dalla provincia? Probabile che sia così che si punti ad una territorialità ospedalera più efficace e concreta, ma restano sempre, per il secondo ospedale della regione, un taglio di 200 posti letto contro i 900 effettivi di Perugia-
La seconda novità, ci fasapere Melasecche, è costituita dalla richiesta della nuova sede dell’ASL Umbria 2 perchè anche qui altrettanti sprechi ho da sempre denunciato relativamente ad una sede presso gli Uffici Finanziari, costosissima, promessa la nuova da ben quattro consecutive legislature perchè, a causa di un contratto assurdo di locazione, la Sanità regionale si sta dissanguando con canoni eccessivi su cui mi auguro venga posta fine attuando la “città della salute” di cui si favoleggia dai tempi del Direttore Lombardelli.
Rimangono la terza e quarta sfida, quelle del nuovo Stadio Liberati e della Clinica connessa su cui credo fin dalle prossime settimane la politica regionale, supportata spero da quella comunale, dovrà misurarsi, con senso di responsabilità, equità e visione futura. Continuo a credere e a ripetere, l’Umbria avrà possibilità di riscossa solo e soltanto se prevarrà la solidarietà fra territori rispetto ad un centralismo chiuso che per troppi anni ha caratterizzato le scelte spesso perdenti che ne hanno condizionato lo sviluppo. Ho motivo di credere che l’applicazione corretta delle normative di settore e la nuova politica che governa la Regione possano contribuire a conseguire entro pochi mesi l’avvio dei quattro obiettivi, particolarmente sfidanti ma possibili. Un successo di tutti e per tutti che sconfigge vecchi provincialismi ed egoismi bocciati dalla storia.
I maligni e le malelingue raccontano che quei 200 posti letto finirebbero nella clinica privata e i conti tornerebbero alla perfezione. Ma sono malelingue, non gli si può di certo dare ascolto... però saremo costretti a vivere con il dubbio.
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