Meetup Orvieto: L'inceneritore di Terni sverserà 10 anni di scorie nella nostra
ORVIETO - In occasione della grande manifestazione organizzata dai comitati per il No agli inceneritori c'eravamo anche noi attivisti di Orvieto per ricordare che il frutto marcio di quell'incenerimento, le ceneri appunto, non svanisce ma viaggia in regione fino alla discarica di Le Crete, fino ad Orvieto.La scellerata scelta di non bloccare nelle sedi competenti il processo autorizzativo infatti sta condannando il territorio orvietano a caricarsi ancora altri 10 anni di residui combusti contenenti componenti insalubri che verranno portate attraverso le nuove, costose, strade della città fino agli impianti della discarica per il processo di interramento sulle terrazze che affacciano verso il fiume Paglia, già inquinato di suo con l'incredibile vicenda del mercurio per il quale vengono chiesti ancora altri studi senza fare intanto politiche di messa in sicurezza applicando i principi di precauzione e tutela.
Una situazione questa dei conferimenti da scongiurare e non accettare, per la quale i tanti comitati locali in passato hanno già messo in campo manifestazioni portando moltissimi cittadini alla marcia per il rispetto e per la bellezza a rappresentare che il tema dell'ambiente sano e pulito sia ormai sentito dalla popolazione e dal territorio.
Il nostro messaggio è stato ripetuto dai camion e dagli altoparlanti, e mandato online dal senatore Lucidi del M5S ma è un tema che non dovrebbe avere colore politico e dovrebbe essere sentito allo stesso modo da tutti gli orvietani. Non si può utilizzare Orvieto come discarica dell'Umbria, soprattutto come discarica di rifiuti industriali insalubri.
Purtroppo nonostante le rassicurazioni dell'assessore Cecchini al Consiglio Comunale aperto, e nonostante le parole tranquillizzanti della Presidente Marini invece ci troviamo come al solito vaso di coccio tra vasi di ferro dove a fronte degli interessi delle industrie ternane e della politica regionale Orvieto neanche viene considerata, i diritti dei cittadini di essere informati e consultati vengono puntualmente disattesi ed il Sindaco della città abbandonato a fronteggiare l'astio verso una regione matrigna e lontana.
Questo non va più bene, e non è un problema di partiti o potenze economiche in gioco, è un problema di equilibrio istituzionale nel quale anche questo comune deve poter avere voce in capitolo sedendo al tavolo in regione oppure mettere in campo proteste eclatanti come il ritardare la consegna della Complanare che porta a Le Crete, magari aprendola solo per le auto ma non per i Camion. Non si può permettere al potente di turno di fare ad Orvieto quello che gli pare senza neanche chiedere permesso contando sull'attuale stallo politico, sull'inerzia e sul collateralismo di certe associazioni ambientaliste locali attive solo a giorni alterni; c'è di mezzo il futuro del territorio e la salute dei cittadini e non si può scherzare con questi temi.
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