PERUGIA - E' stato presentato alla comunita' scientifica dal professor Giuseppe Ambrosio al congresso mondiale di cardiologia a Melbourne nei giorni scorsi, di fronte ad oltre 10 mila esperti provenienti da 102 nazioni, lo studio sulla ricaduta post-operatoria cui e' soggetto chi soffre di angina pectoris (dolore violento allo sterno dopo uno sforzo).

Ambrosio, direttore della struttura complessa di cardiologia e fisiopatologia cardiovascolare dell'ospedale di Perugia, riferisce oggi che "la comunita' scientifica ha concordato sul fatto che il 30 per cento dei pazienti affetti da dolore cardiaco da sforzo e' purtroppo costretta, nonostante il successo dell'intervento di rivascolarizzazione, a ricorrere ad una terapia farmacologica, per tenere sotto controllo i sintomi anginosi". Nella sua relazione, Ambrosio ha riferito anche i dati relativi all'attivita' ambulatoriale dell'ospedale perugino in questo settore, con il monitoraggio annuale di circa 300 pazienti in cui l'angina persiste. 
 

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