La condanna esemplare della Fiat per aperta discriminazione nei confronti degli operai iscritti alla Fiom a Pomigliano restituisce un poco di stato di diritto nelle fabbriche gestite con il pugno di ferro da Sergio Marchionne. L’esclusione scientifica nelle assunzioni nella nuova Fabbrica Italia degli operai iscritti alla Fiom è così palesemente smascherata e dovrebbe riempire di vergogna non solo i vertici Fiat, ma anche il governo e le principali forze politiche parlamentari che, di fronte a tale sconcertante evidenza, hanno taciuto e coperto .
Respingere il tentativo di cancellare il sindacato più rappresentativo dalle aziende Fiat è quindi possiblie oltre che doveroso!
Oltre alla grande soddisfazione per la sentenza odierna è doveroso esprimere tutta la nostra commossa riconoscenza a quei lavoratori che difendendo la loro dignita a costo del posto lavoro, fonte di sostentamento per le proprie famiglie, hanno difeso la civiltà di questo Paese ed i diritti fondamentali di ognuno di noi.
La vicenda di Pomigliano evidenza comunque a che punto è la democrazia italiana. Nelle fabbriche si cerca di estirpare alla radice i valori costituzionali per rendere i lavoratori semplice merce da spremere come limoni. Di fronte a queste discriminazioni, degne del peggior maccartismo, lo Statuto dei Lavoratori andrebbe pertanto difeso ed esteso e non certamente manomesso come sta facendo in queste ore in Parlamento la maggioranza che sostiene il governo Monti con la legge Fornero che di fatto cancella l’art.18.
E noi continueremo a farlo!

Massimo Rossi - FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

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