PERUGIA – “Penso che il Governo, insieme a Regioni e Autonomie locali, debbano al più presto mettersi attorno ad un tavolo per ripensare alle regole del Patto di stabilità interno. Così com’è infatti, non consente la spendibilità di risorse che pure sarebbero disponibili”. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo al convegno su “Rilancio della competitività del Paese: una priorità per le pmi”, insieme a Gianfranco Polillo, sottosegretario al ministero dell’Economia.

“Se non riparte infatti la spesa pubblica per investimenti, come i cantieri per piccole opere infrastrutturali e altri interventi sempre relativi a opere pubbliche – ha detto la presidente – non si può sostenere e stimolare la crescita e lo sviluppo soprattutto di piccole e medie imprese, che stanno soffrendo in modo particolare la crisi economica. Allo stato attuale, da un parte abbiamo Comuni e Regioni con risorse disponibili, ma dall’altro le rigidità del Patto di stabilità non consentono la loro spendibilità”.

La presidente ha quindi ricordato come il 2012 sarà l’anno più difficile e complesso per tutto il tessuto delle imprese, aggiungendo che “alcuni degli strumenti che abbiamo messo in campo in questi ultimi tempi rischiano di non essere più efficienti”.
Per quanto riguarda soprattutto il tema del credito, posto come prioritario dalle 11 associazioni di imprese dell’Umbria, la presidente ha annunciato che la Regione, già nelle prossime settimane, avrà incontri con i due principali istituti umbri, Gruppo Banca Intesa e Unicredit, per affrontare insieme il tema e trovare soluzioni che diano concrete risposte alle imprese:”Ci sono infatti aziende – ha evidenziato – che potrebbero avere una maggiore capacità produttiva ma che, in conseguenza della crisi del credito, non riescono a reperire risorse. Soprattutto queste imprese devono essere sostenute ed essere messe nelle condizioni di poter ripartire”.

Citando l’azione svolta in Umbria da Regione e Gepafin con il Fondo anticrisi, ha sottolineato come a queste risorse, vi abbiano fatto ricorso 1.300 imprese in Umbria, per un importo complessivo di 140 milioni di euro. Infine concludendo, la presidente ha posto la necessità di un’ulteriore riflessione sulle politiche fiscali attuate dal Governo, soprattutto in riferimento all’IMU per le piccole imprese, affermando che, “il suo forte peso, rischia di non essere sostenibile e, in particolar modo, di agire come elemento che accrescerà il carattere recessivo delle politiche fiscali”.
 

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